"Per noi la penisola iberica è una zona importante per l'importazione di ortofrutta per l'importazione di ortofrutta - ha spiegato Valentino di Pisa, raggiunto da FreshPlaza allo stand - Andiamo a completare la gamma e a scovare quelle referenze che in Italia si fa fatica a reperire, specie in forniture continue e regolari. Però servirebbero strategie per spostare l'ago della bilancia verso il pareggio, dato che attualmente l'Italia importa molto di più di quanto non esporti in Spagna".Qualche numero di Fedagri. Ad oggi fanno parte della Federazione 23 Fedagro locali rappresentative dei più importanti mercati all'ingrosso italiani: Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Firenze, Fondi, Genova, Giugliano (NA), Mestre, Milano, Palermo, Parma, Pescara, Pistoia, Roma, Savona, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Verona, Vicenza. Il numero delle aziende associate è salito a 500. Gli operatori impiagati sono circa 4500.
Foto di gruppo allo stand Fedagro
Parlare di Mercati all'ingrosso nel 2017, quando la tendenza porta a pensare alla Gdo, ha ancora senso? Di Pisa non ha dubbi: "Il prodotto di qualità transita prima di tutto dai nostri operatori. Se un'azienda vuole imporre e valorizzare un brand, passa dai Mercati perché solo qui i grossisti prestano l'attenzione giusta per dare valore aggiunto a un frutto di qualità. Però anche i nostri operatori devono evolversi, fornire più servizi, offrire sempre qualcosa in più ai compratori".
Scendendo nel dettaglio, sono 142 i mercati in tutto il territorio italiano, al cui interno circola circa il 60% dei prodotti ortofrutticoli italiani; sono 13 i miliardi di euro di fatturato registrati dalle aziende degli operatori grossisti per 11 milioni di tonnellate all'anno di quantitativi di merce che circolano al loro interno; 42mila gli addetti del settore in tutto il territorio nazionale.
"I Mercati italiani devono riorganizzarsi - aggiunge il presidente - in quanto sono troppi. Nella sola Campania ve ne sono oltre 50. Non c'è più tempo per aspettare. Vorremmo inoltre che il mondo politico facesse programmazione in ortofrutta, mentre da troppi anni tutto è lasciato alle iniziative sparute dei singoli".
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