Rete Blu: il software che fa risparmiare acqua
Come funziona questo programma? Ad esempio: un distretto di 10mila ettari, in base alle superfici a verdure o frutteto, sulla base delle previsioni meteo, sui dati di evapo-traspirazione, temperature, riserve di falda, capacità di campo, ha una precisa esigenza irrigua calcolata. Il Consorzio quindi immetterà nella rete dei canali non una quantità di acqua presunta, ma quella effettivamente necessaria, né più, né meno, evitando sprechi o carenze.
Gioele Chiari del settore Ricerca, agricoltura e irrigazione del Consorzio Cer, spiega che "con gli andamenti climatici sempre meno regolari, occorre mettere in campo tutte le strategie possibili affinché gli agricoltori abbiano sempre acqua a disposizione. In taluni casi servono volontà politiche. Penso, ad esempio, a co-finanziare le imprese agricole per micro-accumuli aziendali o di zona. I cosiddetti laghetti in cui raccogliere l'acqua quando piove. Ma come Consorzio stiamo studiando da tempo altre innovazioni".
Altro esempio: Chiari spiega che le dispersioni dei canali vanno calcolate perché rappresentano, di fatto, una fonte di ripristino per le falde. Anche in questo caso, conoscendo quanta acqua torna al terreno per dispersione, si può calcolare un corretto quantitativo da distribuire.
Che il 2017 sia un anno cruciale sul fronte del clima e dell'acqua, è noto. Alcuni numeri: nei primi 7 mesi del 2017 il Consorzio del Canale emiliano romagnolo (Cer) ha prelevato dal Po il 45% di acqua in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Si tratta di 216 milioni di metri cubi di acqua contro 148. L'acqua viene poi invasata e raggiunge i confini delle Marche. Una piccola quota arriva anche in Emilia, a Modena.
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