Angurie a marchio IGP pagate il doppio rispetto a quelle standard
Patrizia Manghi di Sal Frutta spiega che "la produzione è stata ottima sotto tutti i punti di vista. Siamo riusciti a valorizzare il prodotto, qualificandolo tramite l'Indicazione Geografica Protetta e i prezzi si sono mantenuti molto soddisfacenti, circa il doppio delle angurie non a marchio. Per l'associazione dei produttori si è trattato di un ottimo esordio del marchio e questo fa ben sperare per il futuro. Abbiamo riscontrato che i Mercati all'ingrosso hanno risposto molto meglio sul fronte dei prezzi rispetto ad altri canali di vendita".
I Comuni di riferimento per l'Anguria Reggiana Igp sono Brescello, Novellara, Poviglio, Campagnola, Gualtieri, Cadelbosco Sopra, Gattatico e Reggio Emilia. Circa i prezzi bassi delle produzioni indifferenziate, Patrizia sostiene che l'arrivo dal Sud Italia di angurie a prezzo stracciato ha contribuito a livellare verso il basso il prezzo medio.
Dal nord al centro: Paolo Biavati coltiva oltre 200 ettari, di cui 13 di anguria, a Paciano, in provincia di Perugia. "Oltre ai prezzi bassi, abbiamo dovuto fare i conti con la siccità e le alte temperature. I trapianti più tardivi addirittura non hanno vegetato e non siamo riusciti a raccogliere nulla. Il mercato è stato sempre asfittico e le liquidazioni a volte non hanno superato i costi di produzione. In questi giorni non riusciamo neppure a lavorare la terra, a causa della siccità, in vista dei trapianti autunnali. Un'annata da dimenticare".
Miniangurie
Agrieuropa, che ha commercializzato 48mila tonnellate di anguria coltivate in provincia di Latina, fra i comuni di Terracina, Sabaudia e San Felice, comunica che la qualità è stata sempre ottima. I prezzi, invece, altalenanti: positivi fino al 25 giugno; molto bassi, in luglio e in ripresa in agosto. Nel mese di luglio alcuni lotti sono stati lasciati in campagna perché non c'erano i margini per la commercializzazione.
Più a sud abbiamo raccolto l'opinione di Giovanni Guarrasi di Rosolini, in provincia di Siracusa. "Buoni i prezzi sul precoce - racconta - che ha dato soddisfazione. Io ho iniziato la raccolta il 28 aprile e fino al 10-15 maggio le cose sono andate discretamente. Poi, dai 15 maggio, i prezzi sono scesi repentinamente e non si sono più ripresi". Guarrasi ha coltivato 20 ettari a Caravan quale varietà principale.