"Mercato cinese: "Sia l'Unione europea a firmare i protocolli, non i singoli Stati"
Presidente Piraccini, chi si ferma è perduto, ma chi viaggia troppo non rischia di disperdesi?
Direi proprio di no, anzi. Dopo tre edizioni di consolidamento, ora Macfrut può fare il definitivo salto di qualità verso l'estero. La nostra è una rassegna di filiera, non di prodotto. L'apertura ai nuovi mercati e la condivisione delle esperienze sono fondamentali per le nostre imprese. In 7 mesi abbiamo programmato 27 missioni all'estero per promuovere nel mondo la filiera ortofrutticola italiana.
Quali saranno gli espositori e partner della prossima edizione?
All'edizione del 2018, che si svolgerà a Rimini dal 9 all'11 maggio, Coface, Unicredit, Aop Piemonte, Assosementi, Consorzio Cermac e Fedagromercati sono i partner già certi e che parteciperanno con noi a diversi appuntamenti. Per fare qualche esempio, si rinsalda il rapporto con UniCredit con la presentazione della fiera agli operatori del settore ortofrutticolo, in Bulgaria e Croazia, mentre la collaborazione con il Consorzio Cermac si concretizza in una iniziativa congiunta in Uzbekistan e Kazakistan.
In ambito ortofrutticolo ci si concentra sempre sulla Gdo quale canale di vendita, ma a volte si trascurano i Mercati all'ingrosso.
Infatti, ma noi riteniamo che i Mercati vadano valorizzati specie per quanto concerne la vendita di prodotti di alta qualità. Particolare attenzione dedicheremo ai mercati ortofrutticoli all'ingrosso più importanti in Europa, con tappe a Barcellona, Perpignan, Parigi, Zagabria e Varsavia. Questi Mercati sono fondamentali per l'importazione di frutta tropicale, un segmento che Macfrut 2018 valorizzerà tramite il Tropical Fruit Congress.
Siete gli unici, o quasi, a dare spazio all'Africa. Azione caritatevole oppure opportunità di crescita reciproca?
L'ho già detto, sempre su queste colonne (cfr. FreshPlaza del 16/12/2016) e lo confermo: l'Africa può rappresentare un mercato nuovo e importante per le nostre imprese. Non è carità, ma un rapporto di reciproco vantaggio. Tre missioni avranno come focus l'Africa, un'area che nelle ultime edizioni ha manifestato grande interesse per il settore ortofrutticolo. La prima in Etiopia, Tanzania e Uganda, la seconda in Zambia e Angola e l'ultima in Egitto in occasione di Mac FruitAttraction Mena. Altro esempio: la capitale dell'Angola, Luanda, ha 7 milioni di abitanti di cui 1,5 milioni con un reddito uguale superiore o alla media europea. Loro importano già frutta, specie mele, dall'Europa, spesso in una triangolazione con il Portogallo. Anche in questa nazione possono esserci buone opportunità.
Altra nazione, ma potremmo considerarla un continente, è la Cina. Cosa avete in programma?
I rapporti fra Cina e Macfrut sono ottimi, instaurati già da molti anni e consolidati nelle ultime edizioni. L'importanza della Cina nel mercato globale, anche ortofrutticolo, come Paese importatore, non c'è bisogno che stia io a spiegarlo. E circa i rapporti commerciali con la Cina, è indispensabile che sia l'Unione europea a confrontarsi e ad approvare i protocolli commerciali, non ogni singolo Stato. Ad esempio: Francia e Polonia hanno il protocollo per le mele? Quello deve essere esteso all'intera Unione europea. Ad ogni modo, saremo in Cina dal 20 al 25 novembre, per un triplo appuntamento a Canton, Shanghai e Pechino. In Cina promuoveremo Macfrut e Cibus, nell'ambito della iniziativa di sistema della Regione Emilia-Romagna, promossa all'interno della Settimana della cucina italiana nel mondo, e inviteremo i buyer a partecipare ad entrambe le manifestazioni.