Questo ha causato qualche problema, dal momento che si sono sviluppate patologie fungine. Sfortunatamente questo ha provocato la morte di diverse piante, che non sono state in grado di ristabilirsi. Il bollettino parla anche di un nuovo problema: dal 6 agosto scorso è in corso un attacco di locuste provenienti da nord, con ulteriore inconvenienti. Il servizio fitosanitario SENASA sta prendendo provvedimenti per risolvere il problema nella zona, con la speranza di riuscire a controllare questa piaga ancora una volta.
"In condizioni normali, le coltivazioni di cipolle sarebbero pronte per il raccolto alla fine di agosto. I bulbi saranno poi immessi sul mercato nel mese di settembre, quando presenteranno le dimensioni commerciali che gli acquirenti richiedono".
Stagione precedente
Lo scorso anno, il volume di cipolle a disposizione presso il Mercato Centrale di Buenos Aires era di 114.943,2 tonnellate, il 3,3% in più rispetto all'anno precedente (111.230,1 tonnellate di prodotto). Tale incremento è costante anno dopo anno.
La maggior parte del volume totale proveniva da Buenos Aires, seguita dalla regione di Santiago del Estero con un 13,3%. Un quantitativo notevole di cipolle, che ammontava a 7.367,3 tonnellate, era stato invece importato dal Brasile.
Le cipolle brasiliane sono risultate le più costose nel mese di giugno, con una media di quasi 11 dollari al chilo, mentre, nello stesso periodo, le cipolle provenienti dalla provincia del Rio Negro costavano in media 7,9 dollari al chilo.
Infine, le cipolle provenienti dalla regione meridionale di Buenos Aires venivano offerte, nel mese di giugno, a un prezzo medio di 5,8 dollari al chilo. Nella newsletter si fa riferimento al fatto che la forchetta di prezzo è probabilmente causata da differenze in termini di qualità.