La Bulgaria importa meno frutta e piu' verdura rispetto al 2016
L'aumento delle importazioni di verdura fresca è dovuto prevalentemente a un incremento nell'offerta di patate e pomodori, rispettivamente di 3.800 ton (+17,5%) e 4.900 ton (+13,8%). Notevole è stato l'aumento delle importazioni di funghi (di oltre 20 volte) e di aglio e spinaci, che sono raddoppiate. L'incremento delle importazioni di lattuga, zucche e melanzane oscilla tra il 10,6% e il 39,1%.
Per quanto riguarda le verdure tradizionalmente importate, si sono verificati cali nei volumi acquistati, come nel caso di cetrioli, carote e rape, cipolle, alcune tipologie di funghi, peperoni e cavoli, che variano dal 2,4% per i cetrioli al 25,2% per i cavoli.
Durante i primi cinque mesi di quest'anno, la Bulgaria ha inoltre importato 99.000 tonnellate di frutta fresca, ovvero il 5,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. I frutti maggiormente importati rimangono le specie non coltivate all'interno del Paese, come gli agrumi e le banane. Una notevole percentuale è costituita anche dall'offerta di mele, che ha comunque registrato un calo dell'1,9%, raggiungendo le 22.200 ton.
A proposito di altri frutti, sono stati registrati cali nelle importazioni di meloni, uva, pesche, nettarine e angurie, mentre l'import di fragole, pere, prugne, amarene e nocciole è aumentato da un minimo del 12,7% a circa tre volte tanto, con l'aumento più significativo registrato dal settore delle ciliegie.