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Riforma del Terzo settore: riconoscimento per il commercio equo

Con l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dei decreti della nuova legge di Riforma del Terzo settore si completa un iter legislativo avviato tre anni fa che ridisegna i contorni di quello che è comunemente noto come "terzo settore". E' dello scorso 2 agosto la loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. E con essi per la prima volta il legislatore riconosce il ruolo del commercio equo, inserendolo all'interno di un corpus normativo.

"I decreti attuativi della riforma - ha dichiarato Giuseppe Di Francesco, presidente di Fairtrade Italia - ricomprendendo il commercio equo tra le Attività di interesse generale esercitate dagli enti del Terzo settore, lo identificano come uno strumento fondamentale per perseguire il bene comune e per far crescere la coesione e la protezione sociale".

L'impegno che Fairtrade porta avanti da più di vent'anni nel proporre un modello di consumo consapevole, più rispettoso del lavoro delle persone e dell'ambiente, coinvolgendo il mondo delle imprese e delle istituzioni italiane nel quadro di una cittadinanza globale, riceve pertanto uno status formalmente riconosciuto.

"Si tratta di un passaggio molto importante per Fairtrade e per tutto il nostro circuito - ha continuato Di Francesco - frutto di un costante, anche se talvolta difficile, dialogo con le istituzioni in questi anni. Ora restiamo in attesa degli ulteriori sviluppi, in particolare della formalizzazione del Registro Unico del Terzo Settore, che raggrupperà le organizzazioni".
Data di pubblicazione: