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Focus sul mercato mondiale dell'uva da tavola

Da quando la stagione indiana di esportazione dell'uva da tavola in Europa ha assistito ad una crescita nei volumi e a un prolungamento delle spedizioni, gli esportatori egiziani e israeliani sono nei guai dato che devono competere con un volume maggiore. A rendere le cose più difficili per gli esportatori egiziani è stato anche l'inizio anticipato della stagione in Spagna e Italia, che ha generato prezzi sottocosto per le uve. I coltivatori spagnoli e italiani hanno a che fare con un mercato difficile, ma continuano ad essere ottimisti. In Cina si sta investendo molto sulla coltivazione dell'uva, che porterà a volumi d'esportazione maggiori. La stagione in Australia è già finita, ma la maggior parte dei produttori ed esportatori potrebbe persino essere contenta di questo fatto. In California la situazione è più positiva, dato che grazie alla buona richiesta i commercianti sono soddisfatti dei prezzi.

Stagione difficile per le uve egiziane
Gli esportatori egiziani hanno avuto una stagione difficile, soprattutto nelle principali destinazioni per le loro uve: Europa e Regno Unito. Il settore ha dovuto affrontare tre sfide. Prima di tutto, la stagione indiana è durata più a lungo ed è stato spedito un volume nettamente maggiore in Europa. A quanto pare, in totale l'India avrebbe spedito in Europa circa 8.000 container di uve bianche senza semi. Di conseguenza, il mercato europeo è stato subissato di uve indiane durante la stagione egiziana.

In secondo luogo, in Egitto la raccolta è cominciata dieci giorni più tardi rispetto al normale a causa delle basse temperature. Perciò la raccolta si è concentrata in un periodo di dieci giorni e le rotte di trasporto in Europa hanno raggiunto la saturazione.

In terzo luogo, l'inizio anticipato in Spagna ha spinto via la frutta egiziana. Le prime uve spagnole sono arrivate nei supermercati a luglio. L'inizio della stagione spagnola ha significato la fine immediata della campagna egiziana, dato che molti supermercati preferiscono il prodotto spagnolo. I commercianti egiziani sono stati obbligati a vendere le uve a prezzi stracciati.



Mercato difficile per le uve spagnole
L'inizio della stagione è stato particolarmente difficile per le uve bianche senza semi a causa della concorrenza egiziana; l'Egitto ha venduto le sue uve a prezzi ribassati sul mercato, con la paura di un inizio anticipato della stagione in Italia e Spagna. Nei Paesi Bassi i prezzi sono scesi al di sotto di 1 euro/kg.

A causa dell'ondata di caldo, la raccolta è stata ritardata; ci vuole più tempo affinché gli acini raggiungano il corretto livello zuccherino. Un esportatore ha spiegato di non avere volumi disponibili per l'export e che si sta concentrando sul mercato domestico. Tuttavia, la richiesta è limitata e il prezzo si mantiene basso nonostante le carenze e l'alto numero di turisti che la Spagna attira quest'anno. Inoltre, anche la concorrenza da parte di altra frutta estiva gioca un ruolo. I prezzi per le drupacee e i meloni sono bassi quest'anno, ma la qualità è buona. Rispetto all'anno scorso, risultano un po' più bassi. Le temperature sono diminuite drasticamente di ben 10 gradi e questo sembra avere migliorato la richiesta. Esportatori e produttori hanno ancora speranze per il resto della stagione.

L'India ha un impatto sulle esportazioni israeliane
Le esportazioni mostrano un andamento bizzarro. Quest'anno è stato deludente per il settore. A causa del clima e delle fitopatie, il volume raccolto è risultato inferiore. Questo, in combinazione con i prezzi bassi in Europa, ha fatto sì che gli esportatori perdessero interesse nelle spedizioni d'oltremare. Di conseguenza, sul mercato domestico è stato distribuito un quantitativo maggiore che ha messo sotto pressione i prezzi.

Israele ha 3.000 ettari dedicati alla coltivazione di uva, la maggior parte dei quali si trovano nelle regioni di Lachish e nella Valle del Giordano. Quest'ultima è dove si produce la maggior parte delle uve destinate all'export. A causa del clima caldo e asciutto nella valle, la raccolta è stata effettuata prima. L'intera stagione delle esportazioni dura 5-6 settimane, andando a colmare il divario tra la fine della stagione indiana e l'inizio della stagione egiziana e di quella spagnola. Tipicamente, la stagione indiana termina a maggio, ma quest'anno il Paese ha esportato più uva in Europa. All'inizio della stagione israeliana i prezzi sono stati bassi. I volumi, quindi, sono stati inferiori alla media.

Durante una stagione normale il 15% dei produttori esporta le sue uve. Con una situazione di mercato come quella di quest'anno, la percentuale scende al 5%. La maggior parte del raccolto viene distribuito sul mercato domestico, dove la stagione dura fino ai mesi estivi.

Italia: buona qualità, ma volumi ridotti

In Italia la raccolta è già cominciata in diverse zone. La qualità è buona, ma i volumi sono bassi. Ciò vale per la Puglia (uve Victoria, Black Magic e Sugraone), le zone precoci sulla costa adriatica (Mola di Bari, Torre a Mare), la zona del barese settentrionale e il tarantino (San Ferdinando di Puglia, Grottaglie, Ginosa e Castellaneta). Volumi minori sono previsti soprattutto per le uve Red Globe e Crimson Seedless.

In ogni caso i risultati sono soddisfacenti. Prima del 15 agosto i produttori riferivano di come il mercato fosse ancora tranquillo. Un produttore ha riportato che la raccolta delle uve Victoria è cominciata più tardi quest'anno. A causa del maltempo il livello Brix è stato troppo basso. Sul mercato internazionale c'è molta concorrenza da parte di altri Paesi, tra cui Cile, India e Sudafrica. Oltre a questo, secondo un commerciante italiano le uve devono competere direttamente con Israele, Turchia, Egitto e Moldavia in una "lotta impari".

Si lavora duro per trovare nuovi clienti. Per esempio, un grande produttore ha firmato un accordo con la catena di supermercati francese Auchan quest'anno. Le destinazioni d'esportazione si trovano prevalentemente in Europa (Paesi Bassi, Regno Unito, Polonia, Germania e Francia) e all'estero (Brasile, Emirati Arabi Uniti, Sudafrica, Pakistan e Nigeria).

Francia: danni da gelate nella zona sudorientale
Nella zona sudorientale del Paese le prime uve coltivate in serra (Prima e Cardinals) sono state raccolte nella 28ma settimana. Come per molti altri frutti, la stagione è cominciata dieci giorni in anticipo rispetto al normale. Da agosto in poi sono previsti volumi maggiori. Nel complesso il raccolto è stato leggermente inferiore, soprattutto nella zona sudorientale. Le uve sono state danneggiate dalle gelate notturne di aprile. Per alcune zone le perdite dovrebbero raggiungere il 50%; le produzioni arrivate prima sul mercato hanno scampato le gelate. La fine della stagione nella zona sudorientale è prevista in anticipo, soprattutto rispetto a quella scorsa durata fino all'inizio del 2017.

La varietà DOP Muscat du Ventoux fornisce 2.000 tonnellate (coltivate su 150 ettari) delle 50.000 totali di uve francesi. La varietà celebra il suo 20mo anniversario quest'anno, quindi si stanno organizzando vari eventi per celebrare l'occasione. La zona sudoccidentale non ha patito l'impatto delle gelate perché i produttori si erano preparati. Oltre a qualche incidente di piccola entità, la produzione dell'uva Chasselas de Moissac dovrebbe diminuire solo del 5-6%.

Uve italiane dominanti in Belgio
Sul mercato belga si vendono principalmente uve italiane. "La qualità è eccellente e l'inizio della stagione è buono - ha dichiarato un commerciante - Le uve italiane sono conosciute per avere semi, ma si sta assistendo ad un incremento nella disponibilità di varietà seedless".

La produzione cinese continua ad aumentare
La coltivazione cinese di uva è fiorente. Grazie all'espansione della superficie coltivata, il raccolto aumenterà di 600mila ton quest'anno e raggiungerà i 10,2 milioni di ton. Questo favorisce anche le esportazioni, che dovrebbero aumentare di 33.000 ton, fino a 260mila totali. La maggior parte delle esportazioni è destinata a Paesi limitrofi, soprattutto Malesia e Indonesia, che stanno acquistando volumi considerevoli. Una delle varietà maggiormente esportate è la Red Globe, che viene coltivata soprattutto nelle province di Yunnan e Xinjiang. La raccolta di queste uve rosse a Yunnan è cominciata a giugno, due settimane prima del normale; a seguire quella della provincia di Xinjiang. Il volume raccolto a Yunnan è diminuito del 40%, tradottosi in un incremento di prezzo del 20-30%.

Anche le importazioni di uva dovrebbero aumentare. Le stime indicano un incremento di 16.000 ton, che porterà il volume totale importato a 265mila. La richiesta di uva continua ad aumentare, risultando in maggiori importazioni da Cile, Perù, Sudafrica, Australia e Stati Uniti. Quest'anno l'Argentina ha anche firmato un protocollo d'esportazione con la Cina.

Buona domanda di uve in California
In California la raccolta è cominciata a maggio. Rispetto agli anni precedenti è iniziata più tardi in questa stagione, nonostante un commerciante non sia d'accordo. Nelle ultime annate la campagna ha registrato un anticipo. Fino alla fine della stagione, a gennaio, sono stati confezionati 111,4 milioni di cartoni di uva da 8,6 kg. Si tratta di quasi 3 milioni di cartoni in più rispetto all'anno scorso. Anche se negli Stati Uniti si coltivano oltre 85 varietà, le più popolari sono: Scarlet Royal, Autumn King, Flame Seedless, Crimson Seedless e Sugraone. L'anno scorso il 93% del raccolto consisteva in uve senza semi.

Il mercato d'esportazione è relativamente piccolo, rappresentando il 36% del raccolto. I principali mercati d'esportazione sono Canada, Messico, Cina, Filippine, Taiwan e Giappone. Secondo un commerciante, grazie alla buona richiesta i prezzi sono soddisfacenti.

L'Australia ha alle spalle una stagione difficile

Stagione terminata: molti produttori ed esportatori hanno alle spalle una campagna difficile, con un inizio ritardato. Le uve australiane solitamente vanno a colmare un divario sul mercato, ma a causa del ritardo, si è verificato un accavallamento con la stagione cilena. Alcuni esportatori hanno deciso di esportare le uve troppo presto, spedendo frutta che non soddisfaceva i requisiti necessari. Si è verificato una sovrapposizione con le uve cilene anche nelle nuove destinazioni d'esportazione, Giappone e Corea. In questa stagione pure la Cina è stato un mercato difficile.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: