Analisi sensoriale utile per capire cosa vuole il consumatore. Guarda tutte le foto!
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La mostra - semideserta - del 29 luglio 2017 al CREA-OFA di Roma
"Una cosa del genere non me l'aspettavo" oppure "abbiamo toccato il fondo" sono stati i commenti più ricorrenti fra i pochi partecipanti. Il tutto con molto dispiacere, perché se il comparto ortofrutticolo, in tal caso quello delle drupacee, va male, a rimetterci è tutto il sistema Italia.
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"Se non si fa qualcosa in fretta, entro dieci anni i consumatori spenderanno di più per mangiare peggio", è stato il commento del consulente frutticolo Pietro Cimatti che non manca mai a questo genere di eventi. "Pare ci sia un piano per far arrivare la frutta solo dall'estero, mentre le nostre aziende frutticole sono costrette a chiudere. E' una situazione scandalosa: nessuno ne parla, nessuno si agita, se non alcuni del settore. Una classe di imprenditori è costretta a chiudere nell'umiliazione".
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Il direttore Paolo Rapisarda
"Ma non è così per tutti - continua Cimatti - Pochi anni fa, il direttore di una grande cooperativa ortofrutticola è andato in pensione con 350mila euro annuali di stipendio e 2 milioni di euro di TFR. Per carità: se i suoi soci guadagnassero tanto, allora ben vengano questi super-stipendi da petrolieri. Ma dato che i frutticoltori della coop sono alla canna del gas e lottano ogni stagione per qualche centesimo in più, ecco allora che questa mi pare una cosa scandalosa".
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Un momento del convegno sull'analisi sensoriale
Un altro visitatore ha espresso un parere su come queste mostre, un po' ovunque, vengono organizzate: "Trent'anni fa si facevano così e ancora oggi si segue la stessa linea. Ma i tempi sono cambiati. Si dovrebbero fare mostre pomologiche specializzate, incentrate per tipologie di prodotto. Ad esempio suddividere pesche e nettarine per tipologia di gusto, dolci e acidule, oppure per attitudine alla trasformazione, o per la propensione a produrre in quantità tali da dedicare all'esportazione o per qualità da vendere a prezzo alto nei mercati interni. Insomma, a cosa serve nel 2017 esporre 300 tipologie inserendo anche varietà come Redhaven o Big Top che tutti conoscono e che ormai sono state sostituite?".
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E' stato organizzato anche un panel test con alcune tipologie di pesca
Nella mattinata si è tenuto il convegno "Qualità della frutta e analisi sensoriale" presieduto da Paolo Rapisarda, direttore del CREA-OFA. Relatori: Nicoletta Timpanaro del CREA di Acireale, Stefano Predieri del CNR e Roberto Ciccoritti del CREA di Roma. Il messaggio che ne è emerso è la necessità di valorizzare di più l'analisi sensoriale, al fine di incrementare i consumi, identificare al meglio i gusti e le preferenze dei consumatori e selezionare la frutta in base a questi parametri.