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A colloquio con un produttore e un responsabile di stoccaggio

Patata Dop di Bologna: ottime rese, stoccaggio perfetto

Il segreto sta nell'aver seminato precocemente e raccolto presto. In tal modo, in maniera anche fortuita, sono stati evitate le temperature più alte e i problemi di siccità. E la qualità della Patata Dop di Bologna ne ha tratto giovamento. E' quanto scaturito parlando con il produttore Marco Tugnoli di Budrio (Bologna) che coltiva 26 ettari di patata in uno dei comprensori più vocati.


Patate ancora non lavate pronte per lo stoccaggio

"La mia famiglia coltiva patate da un secolo - spiega Tugnoli - quindi abbiamo una certa esperienza. Le rese del 2017 per il prodotto precoce sono state buone, comprese fra le 45 e le 55 tonnellate ad ettaro. La qualità è ottima e questo è un pre-requisito per una buona conservazione".



La varietà della Patata di Bologna Dop è Primura che si contraddistingue per le sue caratteristiche organolettiche. Circa i prezzi, gli ultimi due anni sono stati molto favorevoli. Oggi, in fase di raccolta, le quotazioni sono basse perché in giro c'è chi si è precipitato a dar fondo alle scorte. Ma dalle prossime settimane il mercato cambierà, per lo meno per le partite di alta gamma.


Bins di patate stoccati, presso la Frigoriferi Bergonzoni

I costi di produzione per la patata Dop si aggirano attorno ai 9000 euro l'ettaro, il che significa un'incidenza di circa 18 centesimi al kg, ma ovviamente tutto dipende dalle rese. Per avere una buona produzione, è indispensabile una rotazione lunga. Le patate tornano nel medesimo appezzamento dopo 4 anni.


Etichetta identificativa per la rintracciabilità

Dal campo al magazzino. Le patate di Tugnoli vengono conservate, in parte, presso il magazzino Frigoriferi Bergonzoni a Bentivoglio (Bologna). Il titolare, Adriano Bergonzoni, ci spiega che le patate vengono stoccate a una temperatura media compresa fra 5 e 7 °C e un'umidità relativa del 95%.


La cella di stoccaggio vista dall'esterno

Siamo entrati in cella con lui per fotografare le patate di Tugnoli. Queste, nell'ottima rintracciabilità di filiera, sono identificate con un codice, il nome del produttore, la varietà, la data di raccolta. Vi è poi una 'mappa' della cella che consente di individuare il posizionamento delle diverse varietà anche a distanza di mesi.