Foto sopra: gli effetti della presenza di Tuta absoluta su pomodoro
A tal proposito potrebbe venire in aiuto l'esperienza di un'azienda agricola che, come tutte del resto, ha avuto difficoltà nel contenimento del problema su pomodoro. L'Azienda agricola, proprio quest'anno, ha introdotto nuovi strumenti di controllo, dietro suggerimento del tecnico Salvatore Petrolo.
"La tecnica messa a punto prevede l'impiego di Trichogramma in dispenser a lento rilascio, contenenti pupe del parassitoide. Il dispenser - ha spiegato il tecnico dell'azienda siciliana - in combinazione con trappole per il monitoraggio e qualche trattamento con Bacillus turingensis, permette una presenza continua e costante del parassitoide".
Dettaglio di Tuta absoluta
Il genere Trichogramma è uno degli 80 appartenenti alla famiglia Trichogrammatidae: la specie maggiormente utilizzata per il controllo della Tuta absoluta.
Le trappole, stante a quanto riferito da Petrolo "permettono un monitoraggio per calibrare i lanci o predisporre trattamenti compatibili con il parassitoide".
"Attualmente il controllo è soddisfacente - ha aggiunto il tecnico - e il pomodoro ciliegino, trapiantato nei primi giorni dello scorso maggio, è stato oggetto di lanci puntuali a cadenza di 15 giorni, partendo dalla prima fioritura".
Vediamo più da vicino questo insetto antagonista della Tuta absoluta. Tricogramma ha un ciclo vitale che, da uovo ad adulto, può durare da 8 a 10 giorni a una temperatura di 22-25°C e umidità relativa intorno al 65-85%. In ogni caso, il range di temperature favorevoli al suo sviluppo è molto ampio, motivo per cui ha un buon adattamento in ambiente serricolo. Sia il maschio sia la femmina hanno una dimensione di circa 0,5 mm.
La comunità scientifica italiana e internazionale si è interessata parecchio di questo fenomeno. Già nel 2011, il Dipartimento di biologia animale dell'Università degli studi di Catania ha contattato l'ESA per cooperare a un comune progetto di ricerca, con l'obiettivo di mettere a punto l'applicazione di idonee biotecnologie fondate tuttavia sul controllo biologico della Tuta absoluta mediante l'utilizzo di ceppi di EPN autoctoni di nematodi entomopatogeni (generi: Steinernema e Heterorhabditis).
In quel momento, Tuta absoluta per la sua pericolosità era stata inclusa nella lista dei parassiti di Azione A1 dell'OEPP (Organizzazione Europea e Mediterranea per la Protezione delle Piante), che raccomandava misure di quarantena per le specie a rischio di introduzione.
Dall'ESA ci informano che la collaborazione tra l'Ente e il Dipartimento di biologia animale di Catania è consistita nella raccolta in campo degli insetti target di Tuta absoluta, che avrebbero dovuto essere inseriti nel programma di sperimentazione mettendo eventualmente a disposizione le proprie strutture produttive (Biofabbrica di Ramacca) laddove funzionali allo scopo della sperimentazione. Tale esperienza è stata replicata e confermata al di fuori del territorio siciliano dalle ricerche sui ceppi di EPN autoctoni di nematodi entomopatogeni del Servizio Fitosanitario emiliano-romagnolo.
Al centro della foto, in bianco, è ben visibile, il dispenser del Trichogramma
Ritornando al controllo biologico della Tuta absoluta con rilasci di Trichogramma, i servizi tecnici dell'Ente di Sviluppo Agricolo ci informano che su tale sperimentazione ha accumulato una notevole esperienza il Dipartimento di Biologia Aplicada dell'Università di Almeria. Ctra. Sacramento, che ha provato l'antagonista sia su pomodoro in serra (Spagna) sia su pompelmo sudamericano.
Tale sperimentazione - condotta in Spagna su pomodoro e in Sud America su pompelmo - ha dimostrato che il Trichogramma è un ottimo parassitoide della Tuta absoluta. In condizioni di serra è stata rilevata un'elevata efficacia di questa forma di difesa (91,74% della riduzione dei danni) con un rilascio di 30 adulti / pianta = 75 adulti / mq, ogni 3-4 giorni in agosto e settembre, dimostrando che questo parassitoide può essere una buona arma per il controllo in serra di questa patologia.
I 'dosaggi' variano a seconda dell'epoca dei lanci, riducendosi di molto se effettuati ai primi voli del lepidottero.
Si specifica che il presente articolo tecnico non intende fornire soluzioni scientifiche, ma semplicemente riportare esperienze che lasciamo alla valutazione dei lettori. Sull'argomento, peraltro, esiste una serie di pubblicazioni cui rimandiamo gli addetti ai lavori.