Frutta bella sopra e brutta sotto: un vizietto italiano duro a morire
Limoni del Sudafrica, omogenei e perfetti
I fatti: qualche giorno fa ci siamo recati in un mercato all'ingrosso del centro nord d'Italia. Qui un operatore commerciale ci ha fatto visionare due tipologie di limoni. Una acquistata in Italia e una in Sudafrica. Estero contro prodotto nazionale, insomma. Descriviamo il prodotto del Sudafrica: limoni omogenei, uniformi, tutti di bell'aspetto in tutta la cassa, ben confezionata.
La difformità del prodotto italiano
L'altra tipologia: prodotto nazionale, proveniente dalla Sicilia. Sopra, uno strato che si presentava bene, con limoni omogenei ma, togliendo il primo strato, sotto c'era la sorpresa. Molti limoni erano di calibro ridotto, brutti a vedersi, con l'epidermide rovinata. Limoni di scarto o quasi, insomma, ma pagati come merce di prima scelta.
Limoni piccoli e di brutto aspetto negli strati inferiori della confezione.
Morale: chiaro che non tutti i produttori lavorano così, anzi. In questo caso si è trattato di un fornitore che avrà vita breve, almeno con questo grossista. Allo stesso modo, però, il grossista riferisce che non è così raro assistere a scene del genere, molto più con il prodotto nazionale che con quello estero.
Considerando che buona parte del prodotto italiano di questa confezione (forse un quinto) sarà da gettare, quanto è venuta a costare al grossista quella partita di limoni rispetto al prezzo di riferimento di 1,50 euro/kg dichiarato dal listino ufficiale del Mercato? A volte, i problemi di prezzo fra campo e consumatore, stanno anche in questi inghippi.