Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Piacenza: al via la campagna di trasformazione del pomodoro

Con l'apertura dello stabilimento SterilTom di Casaliggio (il 19 luglio 2017), di quelli di Ridolfi e Mutti (nel parmense) ieri 20 luglio, e sabato all'Arp di Gariga, ha preso il via nella provincia di Piacenza la campagna di trasformazione del pomodoro. Nella prossima settimana tutte le fabbriche del Distretto saranno operative.

Un inizio, anche quest'anno, con diverse difficoltà che l'hanno condizionata, in primis la siccità (inconvenienti in parte attenuati dalla nuove tecnologie, in particolare l'irrigazione a goccia), ma anche la gelata di fine aprile che, come ha spiegato Afro Morsia, "storico" tecnico di Asipo, "provocherà probabilmente una contemporaneità di maturazione delle medie che a metà agosto creerà non pochi problemi nei conferimenti e nella trasformazione, anche se la professionalità degli addetti ai lavori di tutta la filiera sarà in grado di gestire, come sempre, anche le 'emergenze' produttive".



La siccità sta creando particolari problemi in Val D'Arda perché la diga di Mignano è a secco e la poca acqua a disposizione viene dirottata esclusivamente per usi civili e non irrigui. Sono interessati circa 100 ettari, mentre sono circa 10.500 quelli investiti nella provincia, per un prezzo di 80,75 euro a tonnellata (di cui un euro destinato al trasporto), che non ha per nulla soddisfatto gli agricoltori che devono fronteggiare ancora una volta costi crescenti di trasformazione nettamente superiori a quelli di Spagna e Portogallo. Il quantitativo totale che si dovrà produrre all'interno del distretto (OI) del Nord sarà di 2,4 milioni di tonnellate, ma al momento non è certo possibile prevedere se si rimarrà sotto questa soglia.
Data di pubblicazione: