Workshop: monitoraggio di precisione del Citrus Tristeza Virus su piante di agrumi
Come spiega il Dr. Pasquale Domenico Grieco dell'ALSIA: nell'ambito dell'agricoltura di precisione, risulta particolarmente importante e vantaggioso, avere la disponibilità di sistemi biomolecolari in grado di diagnosticare in situ, particolari microorganismi da quarantena responsabili di patologie a carico della pianta in forma latente o a volte talmente invasivi da determinare improduttività o la morte mediante disseccamento rapido della stessa.
La presenza di microrganismi definiti da quarantena, per la loro particolare patogenicità e diffusione, possono determinare gravi danni a carico della pianta tali da determinare, problemi fisiologici e produttivi, problemi ambientali ed economici spesse volte irreversibili.
Il Citrus Tristeza Virus (CTV), determina nelle piante ospiti di agrumi, gravi scompensi fisiologici tali da determinare in alcuni casi gravi danni di disseccamento fino alla morte della pianta, o forme dal punto di vista visivo meno intense, per cui, non essendoci al momento delle cure fitoiatriche realmente efficaci e risolutive per le piante attaccate, la prevenzione e il controllo restano le uniche vere armi in forza per bloccare la diffusione di questi fitopatogeni sia su piante della stessa specie sia su altre piante ospiti.
Spesso nelle fasi iniziali dell'infezione risulta particolarmente difficile apprezzare e diagnosticare con esattezza, sia la presenza del patogeno sia la stessa malattia e solo grazie all'impiego di tecnologie integrate come quelle biomolecolari, può essere possibile determinare con un elevato grado di affidabilità l'eventuale presenza di questi patogeni in pianta.
Oggi, grazie a queste tecniche ad elevata sensibilità e versatilità è possibile poter effettuare un monitoraggio puntuale con analisi molecolari in real-time direttamente in campo. La disponibilità, infatti, di "sistemi diagnostici da campo" che fanno uso di tecnologie innovative, sensibili e stabili come la tecnica molecolare LAMP (loop mediated isothermal amplification) consente in maniera veloce in un'unica reazione l'individuazione di un tratto del genoma del fitovirus se presente, direttamente in situ.
Il metodo prevede una preliminare estrazione degli acidi nucleici totali, a partire da piccole quantità di materiale vegetale, un'amplificazione genica a singolo test e una rivelazione del risultato mediante un sistema dedicato, con possibilità di connessione alla rete mediante anche acquisizione e trasferimento dati ad un web server.
Questi device già disponibili, sono dotati di un sistema pronto all'uso che consente l'estrazione degli acidi nucleici totali in pochi minuti, anche senza l'utilizzo di particolare strumentazione da laboratorio. La formulazione dei reagenti, inoltre, è stata sviluppata in modo tale da rendere il kit stabile e trasportabile anche a temperature ambiente e consente lo stoccaggio a +4°C.
L'operatore ed ogni Kit sono dotati di un identificativo "card con microchip" che il software dello strumento richiede e riconosce all'inizio dell'attività analitica. Il sistema consente, data la versatilità, di poter effettuare anche direttamente in campo analisi molecolari, le procedure sono fortemente semplificate, per cui, possono essere effettuate anche da personale non esperto di biologia molecolare, in tempi ridotti e con una eccellente attendibilità e riproducibilità anche confrontate ad analisi effettuate in laboratorio.
Segreteria organizzativa:
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