I patologi del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari (Disafa) e del Centro di Competenza per l'Innovazione in campo agro-ambientale (AGROINNOVA) dell'Università di Torino hanno analizzato ceppi del batterio isolati da actinidieti del Nord (Piemonte) e del Centro (Lazio) Italia sia durante il primo grave episodio (2008-2010) sia qualche anno dopo (2014), quando il patogeno si era ormai radicato diventando endemico.
Indici di gravità della malattia per valutare la virulenza di ceppi di Pseudomonas syringae pv. actinidiae inoculati su pianta e dischetti di foglie di Actinidia chinensis var. Deliciosa 'Hayward'.
Il team di ricerca ha valutato sia la diversità genetica di sei geni costitutivi ed effettori sia la virulenza in vitro e in vivo sullo stesso ceppo. Dalle analisi è risultato una maggiore virulenza media per i ceppi isolati nel 2014 rispetto ai ceppi del 2010; l'impronta molecolare ha rivelato un elevato livello di variabilità nella popolazione di ceppi di Pseudomonas syringae pv. actinidiae provenienti dai frutteti piemontesi.
Sono state individuate tre popolazioni:
- piemontese 2010 costituita da 12 ceppi;
- piemontese 2014 costituita da 21 ceppi;
- laziale costituita da 5 ceppi.
Fonte: Simona Prencipe, Maria Lodovica Gullino, Davide Spadaro, 'Pseudomonas syringae pv. actinidiae isolated from Actinidia chinensis Var. deliciosa in Northern Italy: genetic diversity and virulence', Giugno 2017, European Journal of Plant Pathology.