Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Le fragole sono un aiuto naturale contro il declino mentale

Le fragole potrebbero rivelarsi molto utili nel prevenire il declino mentale legato all'età. Sarebbe tutto merito di un composto contenuto in questi frutti. E' il fisetin, che aiuterebbe a diminuire il deterioramento cognitivo e l'infiammazione.

Lo ha provato uno studio svolto presso il Salk's Cellular Neurobiology Laboratory di La Jolla in California. I ricercatori hanno studiato gli effetti del fisetin su alcuni topi che erano geneticamente predisposti a sviluppare la malattia di Alzheimer.

Hanno chiarito poi che fra i topi e gli esseri umani ci sono abbastanza somiglianze in grado di far studiare l'azione del fisetin. Sarebbe possibile non soltanto avere dati più precisi che riguardano il trattamento della malattia di Alzheimer, ma anche la riduzione di alcuni effetti cognitivi associati all'invecchiamento più in generale.

Gli studiosi hanno riscontrato che in 10 mesi nei topi si rendevano evidenti i segni del declino fisico e cognitivo. Erano topi che invecchiavano prematuramente. Negli altri animali questi segni di declino si riscontravano soltanto da 2 anni in poi.

I topi soggetti ad invecchiamento precoce sono stati alimentati per 7 mesi con cibo contenente fisetin. Un altro gruppo degli stessi topi sempre per 7 mesi ha consumato cibo non contenente il composto.

Gli animali sono stati sottoposti a diversi test cognitivi e di memoria e i ricercatori hanno esaminato anche i livelli di proteine legate alle funzioni cerebrali, allo stress e all'infiammazione.

I risultati hanno messo in evidenza che i topi non alimentati con il fisetin avevano difficoltà in tutti i test cognitivi e mostravano livelli elevati di stress e di infiammazione. Al contrario i topi che mangiavano cibi ricchi di fisetin non hanno mostrato particolari problemi legati all'invecchiamento rapido. Saranno necessari altri studi sulle persone per verificare se gli stessi effetti si potranno ottenere sugli esseri umani.
Data di pubblicazione: