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In alcuni supermercati un test commerciale, dividendo i frutti in dolci e aciduli

Pesche e nettarine in due sole categorie: parte la sperimentazione nella Gdo

Non è ancora ufficiale, nel senso che non è stata ancora presentata, ma Nazario Battelli dell'organizzazione interprofessionale Ortofrutta Italia e altri esperti ci stanno lavorando su da mesi. Nelle prossime settimane, se tutto procederà come deve, partirà una sperimentazione nella GDO per offrire al consumatore due sole tipologie di pesche e nettarine. Da un lato quelle dolci, dall'altro quelle acidule.



Naturalmente se la categoria dolce-subacida (della quale fanno parte la leggendaria Big Top per capirci, o la sua 'erede' Big Bang) viene compresa subito da tutti, quella acida-acidula sarà da denominare in altro modo.

Si potrebbe utilizzare la divisione proposta dal ricercatore Stefano Foschi (cfr. FreshPlaza del 6/02/2017) secondo il quale "servirebbe suddividere le pesche e nettarine nelle tipologie 'dolce e croccante' e 'succosa e dissetante', così che il consumatore abbia un'idea di cosa acquista quando è al supermercato".

Di certo come FreshPlaza seguiremo la sperimentazione e comunicheremo quanto i promotori divulgheranno per verificare se questo ordine binario sarà colto positivamente da chi si reca a fare la spesa ogni giorno. Il primo test prevede, allo scopo di rendere il tutto il più semplice possibile, solo frutti a pasta gialla.



Negli ultimi anni, le superfici a pesche e nettarine in Italia sono diminuite; eppure vi è ancora una forte confusione, con circa 250 varietà censite. Un'enormità, una responsabilità di cui tutti devono farsi carico e che ha contribuito a far disaffezionare il consumatore da questo articolo.

E gli agricoltori che, coraggiosamente, andranno a realizzare un nuovo impianto nella prossima stagione, consigliamo sì di ascoltare i suggerimenti dei tecnici, ma prima di scegliere occorre verificare di persona. Ed è questo il periodo giusto. Fatevi indicare gli impianti già in essere e parlate con il collega agricoltore, guardate di persona le pesche, assaggiatele, verificate a occhio il calibro medio. E gli impianti devono essere nella medesima zona, perché una varietà non risponde allo stesso modo a Cuneo, a Faenza o a Policoro. Poi tirate le somme da soli, perché leggendo i cataloghi dei vivaisti, tutte le varietà sono sempre produttive, con buon sapore e di bell'aspetto. Ci avete mai fatto caso?