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Il mercato interno deve essere trattato esattamente come quelli d'esportazione

Spagna: quest'anno i produttori di drupacee extra precoci si sono scontrati con la realta'

Il primo stadio della campagna drupacee spagnole non è stato facile, soprattutto nelle regioni precoci di Murcia e Andalusia, dove una produzione eccessiva ha determinato un calo dei prezzi per via della debole domanda. Al momento sembra che la situazione sia più favorevole, almeno per la Catalogna.

"Abbiamo cominciato la nostra campagna tenendo d'occhio Murcia - ha spiegato Josep Presseguer, manager della spagnola Fruits de Ponent - e avendo ereditato una situazione di mercato che ci ha fatto pensare di dover affrontare delle condizioni estremamente complicate. Ma al momento sembra che le cose stiano andando bene, considerata la regolare distribuzione del nostro prodotto sul mercato. Abbiamo il presentimento di avere a che fare con una diversa campagna drupacee, sebbene i mesi più impegnativi in termini di produzione debbano ancora arrivare".



Secondo il rappresentante della cooperativa, la resa produttiva per ettaro è decisamente buona, simile alla media normale, e si prevede dunque una produzione di circa 60.000 tonnellate. Nonostante il mese di giugno sia stato caratterizzato da anticipazioni sul raccolto di diverse varietà, questa tendenza si è via via corretta col procedere della stagione.

Le nettarine sono le specie predominanti in termini di volumi per la Fruits de Ponent, sebbene le paraguayo (pesche piatte) stiano acquistano sempre più importanza, e la cooperativa voglia farne il prodotto di punta.

Quest'anno i produttori di drupacee extra precoci si sono scontrati con la realtà
"Uno sforzo considerevole è stato fatto per la riconversione varietale, senza prestare troppa attenzione al programma di produzione, ma tentando, piuttosto, di rimpiazzare tutte quelle varietà ormai considerate obsolete con nuove varietà che le superano di gran lunga in termini di uniformità di calibri, colore e contenuto di zucchero, che è ciò che chiede il mercato" ha sottolineato Presseguer.

Secondo il manager della cooperativa, "abbiamo perfettamente compreso di non poter anticipare il nostro programma di produzione fino al mese di maggio, dato che le altre zone di produzione non ne stanno traendo grossi vantaggi. Abbiamo poi il mese di giugno, durante il quale le nostre varietà precoci non sono andate bene come ci saremmo aspettati. Ecco perché crediamo sia meglio concentrarsi su buone varietà per i mesi di luglio, agosto e settembre, mesi in cui le drupacee sono per natura di stagione".



"Non possiamo convincere i consumatori a mangiare drupacee a ottobre, quando arrivano sul mercato i primi agrumi, che non si vedevano dal mese di aprile o dai primi di maggio. E' comprensibile che i produttori vogliano prolungare la campagna da entrambe le parti, sebbene non sia facile. La Spagna è riuscita ad anticipare gran parte del raccolto di drupacee nelle regioni a sud e a est del Paese, concentrandosi molto sul segmento precoce, ma credo che quest'anno si sia scontrata con la realtà".

Il mercato interno dovrebbe essere trattato esattamente come quelli d'esportazione

Lo scorso anno la cooperativa ha convertito il proprio marchio Or de Ponent in Oki, e quest'anno sta cominciando a promuoverlo su vari mercati, oltre che su quello interno. Viene già commercializzato in Francia e Germania si stanno organizzando attività promozionali per il mercato britannico.



"Il marchio Oki è ben posizionato sul mercato, soprattutto a Madrid e Barcellona - ha evidenziato Presseguer - E' un mercato a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione, essendo molto maturo e avendo già dimestichezza con il prodotto. E' un mercato che richiede qualità, ed è completamente sbagliato pensare che un frutto rimanga sul mercato interno solo se non è sufficientemente buono per l'esportazione. E' necessario che il mercato spagnolo venga trattato esattamente come quello d'esportazione, con la stessa severità in termini di qualità dei frutti".

Le esportazioni verso Paesi terzi sono sempre più importanti
"Le nostre piantagioni sono registrate per l'export in Cina, ma credo vadano ancora affrontate, prima possibile, numerose disfunzioni, specialmente in termini di logistica, essendo i viaggi troppo lunghi affinché i frutti possano giungere a destinazione in buone condizioni. Per ora non abbiamo ancora osato compiere questo passo. Bisogna tenere in conto il fatto che questo mercato sia difficile sotto tanti punti di vista, e che è uno di quelli in cui bisogna essere fisicamente presenti per comprenderlo appieno. Saranno i pionieri ad aprire la strada in questo senso".

Comunque, Fruits de Ponent al momento raggiunge, senza alcun problema, il Medio Oriente, l'Africa settentrionale e centrale, e il continente europeo, con viaggi di circa 20 giorni per container. "In questi mercati stiamo registrando una crescita costante e che ci aiuta, in parte, a regolare il mercato europeo, che di default è quello più importante per noi".

Per maggiori informazioni:
Santi Bonet
Fruits de Ponent
Tel.: +34 973 791770
Cell.: +34 639 96 04 48
Email: sbonet@fruitsponent.com
Web1: www.fruitsponent.com
Web2: okis.es

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: