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Mercato ortofrutticolo di Lusia (RO): le quotazioni delle verdure non decollano

Due sono state le emergenze che hanno caratterizzato giugno e che hanno preoccupato seriamente il mondo agricolo locale. La prima è stata l'anomala ondata di caldo torrido (la colonnina ha oltrepassato per molti giorni del mese i 35/37 gradi) associata all'assenza di pioggia per tutto il periodo. I produttori per fronteggiare questa criticità sono dovuti ricorrere ad una sostenuta irrigazione per salvare parte del prodotto con conseguente ed inevitabile aumento dei costi produttivi. La seconda emergenza è stata causata dalle basse quotazioni registrate nell'arco del mese che, nonostante l'offerta non elevata per il periodo, non sono mai decollate anzi, per diverse tipologie di ortaggi sono risultate inferiori ai costi produttivi.

Per riassumere: volumi in flessione per la siccità, spese produttive in forte aumento e prezzi di vendita bassi che per molti prodotti non hanno coperto le spese di produzione, si fa presto a capire che giugno, per il mondo produttivo, è stato disastroso.

Il produttore, dopo questo ulteriore mese negativo a livello economico, sta vedendo un orizzonte sempre più grigio e sta valutando il proprio futuro con sentimenti di incertezza tra una riduzione della superficie da coltivare per contenere almeno le spese produttive o l'abbandono definitivo dell'azienda agricola.

Scendendo a livello di singolo prodotto conferito, si può cosi riassumere l'andamento commerciale: nel mese abbiamo registrato una buona presenza di aglio verde, lavorato sia in mazzo che in grappolo. Le quotazioni purtroppo, a causa di una sovrapproduzione, non sono risultate soddisfacenti nonostante il prodotto presentasse ottime caratteristiche qualitative.

Mercato deludente per le barbabietole rosse sia con foglia che defogliate, dove le quotazioni hanno evidenziato una consistente flessione rispetto ai prezzi realizzati a giugno dello scorso anno. Evidentemente il prodotto non era particolarmente appetibile alla domanda.

Una discreta richiesta associata ad un calo produttivo per la bieta da costa, ha favorito un rialzo delle quotazioni. Buona la qualità del prodotto presentato in mercato.

Ancora un ribasso delle quotazioni per le carote sia con foglia che defogliate, nonostante si registri una robusta flessione dei volumi commercializzati. In questo periodo il prodotto risulta eccellente per gusto, colorazione e pezzatura. Questo ulteriore assestamento verso il basso dei prezzi di vendita sta allarmando i molti produttori di carote della zona.

Da metà mese i cavolfiori hanno registrato un sussulto in positivo del prezzo di vendita, favoriti da una presenza in termini di volumi inferiore di circa il 40% rispetto a quelli presenti a giugno dello scorso anno. La flessione quantitativa è stata causata dal caldo torrido che ha provocato un veloce ingiallimento del prodotto rendendolo non più commercializzabile. Bene le quotazioni anche per il tipo rosso e verde, mentre risultano sottotono per il tipo romano.

Dopo un maggio negativo per i cavoli cappucci, si registra nel mese in oggetto un discreto rialzo delle quotazioni per le due tipologie che vanno per la maggiore: tondo e cuor di bue. Ancora in flessione le quotazioni per il tipo viola, cinese e per i cavoli verza.


Fagiolini boby

E' iniziata la commercializzazione dei fagiolini boby, marconi e dei fagioli. Fin da subito si è notato uno scarso interesse da parte della domanda con conseguente e inevitabile flessione delle quotazioni. E' davvero deprimente vedere prezzi così bassi per prodotti di nicchia che richiedono tantissima manodopera per produrli ma soprattutto per raccoglierli. Sicuramente in un prossimo futuro dovremmo accontentarci di un prodotto raccolto meccanicamente, dunque non selezionato e pertanto di qualità medio-bassa.

Per i finocchi, come è terminato maggio con un calo delle quotazioni, così è iniziato e concluso anche giugno. La merce avviata nel circuito commerciale è stata oggetto di uno scarso interesse da parte della domanda. Anche se i volumi risultavano in flessione, la domanda non ha assorbito tutta l'offerta.


Lattuga cappuccia

Continua anche con giugno il periodo di forte sofferenza delle lattughe. Tutte le varietà sono state presentate con un buon profilo qualitativo, ma hanno incontrato un generale disinteresse da parte della domanda che si è riflesso con un calo dei prezzi di vendita. Per molti giorni sia la lattuga cappuccia che la gentile (le due varietà che vanno per la maggiore) sono state quotate a € 0,30/Kg., nettamente al di sotto del costo produttivo, costringendo i produttori a non raccogliere il prodotto ma distruggerlo direttamente in campagna. Sul finire del mese con i quantitativi in progressivo assottigliamento le quotazioni si sono posizionate su livelli più alti.

Sono iniziate le scavature a buon ritmo delle patate e subito la situazione commerciale si è presentata difficile. Anche se il prodotto conferito è stato oggetto di una lavorazione particolarmente curata e selezionata, ha realizzato quotazioni basse. Il tipo lungo è stato quotato mediamente 0,24 centesimi/kg, quello tondo 0,23, prezzi che risultano non remunerativi. Solo la patata dalla buccia rossa e pasta gialla compatta ha dato discrete soddisfazioni con prezzi che oscillavano da 0,40 a 0,45 centesimi/kg. L'offerta soprattutto per il tipo tondo e rosso, è stata superiore a quella di giugno 2016, complice le giornate di sole e caldo intenso che hanno indotto il produttore ad anticipare di qualche settimana la raccolta del prodotto, anche se presentava una incompletezza nella maturazione.

Sottotono l'andamento del porro caratterizzato da un graduale aumento delle quantità che hanno comportato un ridimensionamento verso il basso dei listini, anche se il profilo qualitativo risultava più che buono.

Analoga l'analisi per il prezzemolo. Disponibilità di prodotto in aumento, scarso interesse della domanda e flessione delle quotazioni rispetto alle quotazioni di giugno dello scorso anno. Pure il riccio, prodotto di nicchia del mercato, ha realizzato prezzi di vendita in forte ribasso rispetto a quelli registrati nell'analogo periodo dello scorso anno.

Si riscontra ancora una certa positività commerciale per tutte le varietà di radicchio. Prezzi decisamente in aumento in virtù anche delle quantità limitate e della domanda interessata. Visto il periodo di caldo torrido le tipologie di radicchio commercializzate in mercato presentano ancora un buon profilo qualitativo.

Quotazioni stabili sia per il sedano bianco che verde grazie ad un'offerta in linea con la domanda. Per entrambe le tipologie la presentazione e la qualità sono sempre state buone.

Continua anche con giugno il momento no per gli spinaci. La domanda non è mai stata interessata al prodotto provocando un calo sia dei volumi trattati che dei prezzi. Essendo un prodotto che necessita di cottura per essere consumato, certamente il caldo di questo periodo non ha aiutato la vendita.

L'ottima qualità dello zucchino non è stata corrisposta da una quotazione adeguata. Infatti, i listini hanno evidenziato un calo di oltre il 20% rispetto ai prezzi registrati nell'analogo mese dello scorso anno.

Segnali leggermente più vivaci si riscontrano per gran parte della frutta commercializzata. La buona attività della domanda ha contribuito ad un rialzo delle quotazioni anche se la disponibilità di prodotto era molto elevata.

Interessanti sia gli scambi che le quotazioni per cocomeri e meloni. A fare lievitare la richiesta ha contribuito in modo determinante il caldo afoso. I due prodotti hanno mostrato un profilo qualitativo idoneo, apprezzato di conseguenza dalla domanda.

Si è registrato nel mese un incremento dei quantitativi di mele immessi nel mercato rispetto a quelli commercializzati a giugno 2016. La merce frigoconservata avviata nel circuito commerciale è stata oggetto di un discreto interesse della domanda. Mediamente il prodotto è stato quotato con due/tre centesimi/kg in meno rispetto alle quotazioni realizzate nello stesso periodo dello scorso anno.

La campagna commerciale per le pesche e per le nettarine è partita sottotono, con una domanda poco attratta e quotazioni basse. Il profilo qualitativo non sempre è stato ottimo, infatti, diverse partite di prodotto presentavano una pezzatura di calibro piccolo e risultavano di poco interesse da parte della domanda. Solo sul finire del mese, grazie ad una migliore qualità (calibro, colorazione e sapore) del prodotto conferito e al perdurare del caldo, la domanda si è mostrata più propensa all'acquisto favorendo un aumento dei prezzi di vendita.
Data di pubblicazione: