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Vertical Farming: nei Paesi Bassi il piu' grande impianto d'Europa. L'Italia non resta indietro

Nel mese di agosto 2017 verrà installato un sistema di coltivazione verticale (vertical farming) presso la olandese Fresh-Care Convenience. "Si tratta del più grande d'Europa, pur se è ancora un test - ha dichiarato il direttore Rien Panneman - Se tutto andrà come ci aspettiamo, svilupperemo ulteriormente la tecnica di coltivazione indoor, sia a livello locale che internazionale. Inizialmente avremo una capacità di 6-7 tonnellate a settimana, pur ricevendo una richiesta settimanale di 120 ton. A inizio 2018, valuteremo se continuare o meno a sviluppare la coltivazione".



Sui vari livelli viene principalmente coltivata lattuga su substrato di fibra di cocco, con fertirrigazione e illuminazione con luci a LED. "Al momento, per una parte dell'anno, importiamo lattuga dall'Europa meridionale. Gli svantaggi relativi sono: il clima bizzoso e le distanze a livello logistico. Se la lattuga arriverà direttamente dalla vertical farming, sarà più fresca, senza l'uso di antiparassitari e con una qualità uniforme".

Il direttore ha continuato: "La coltivazione è perciò sostenibile e l'utilizzo di risorse idriche si riduce di almeno 10 volte. Migliora inoltre la programmazione. Se al giorno 1 abbiamo le piantine che germinano, dopo 30 saremo in grado di raccogliere. I primi cespi di lollo bionda, lollo rossa, rucola e insalata riccia, provenienti dalle camere di coltivazione verticale, saranno sul mercato già da quest'anno".

Per realizzare questo progetto, è stato istituito un organismo di cooperazione: Philips Lighting, Rijk Zwaan, Certhon, diversi centri di competenza e scuole secondarie, tra cui Aeres di Dronten.



"Siamo totalmente indipendenti dal clima e riusciamo a coltivare local-for-local da Dubai a Mosca" ha spiegato Panneman, il quale ha aggiunto che i costi di questa coltivazione sono elevati - per questo impianto di prova sono stati stanziati oltre 8 milioni di euro - e che l'agricoltura verticale certamente non sostituirà le colture esistenti, ma queste saranno utilizzate in maniera selettiva.

"I costi sono notevoli. Il nostro vantaggio consiste nel fatto di lavorare il prodotto per le insalate pronte, dove la quantità di lattuga è limitata e dove quindi possiamo aggiungere valore. Le catene Aldi Nederland e Aldi Duitsland sono nostri importanti partner in questo progetto".

Nel frattempo in Italia...
In Italia, la prima Vertical Farm è arrivata a Expo 2015 ad opera di ENEA: il prototipo è stato presentato all'interno del "Future Food District". Una struttura metallica di 3m x 3 m x 4,5 m di altezza, rivestita da pannelli di vetro trasparente (vetrocamera extrachiaro temperato) sui lati est e ovest e da pannelli termoisolanti (vetrocamera riflettente opacizzato) sui lati nord e sud. Una serra verticale nella quale si è sperimentata l'agricoltura del futuro, ovvero l'agricoltura 3.0: zero pesticidi, chilometro zero, zero consumo di suolo e zero sprechi.

All'interno della serra, scaffalature composte da 6 ripiani con la funzione di sorreggere vasche a flusso e riflusso contenenti acqua con sostanze nutritive e colture (multilayer cultivation system). Le piante (lattuga e basilico), coltivate su più strati, in cubetti di torba pressata immersi in acqua con soluzioni nutritive a riciclo continuo (sistema idroponico). L'illuminazione a Led ad alta efficienza che riproduce il ciclo della fotosintesi clorofilliana.



Di recente, a Macfrut, ENEA e lo specialista di soluzioni per ambienti protetti Idromeccanica Lucchini hanno presentato BoxXland, un impianto modulare ad alta tecnologia per la coltivazione di prodotti orticoli in tutti gli ambienti e in ogni clima, concepito per la produzione in verticale e fuori suolo a ciclo chiuso senza l'uso di insetticidi, in un ambiente illuminato con luce a LED, con un software che ne gestisce irrigazione e condizionamento dell'aria (cfr. FreshPlaza dell'11/05/2017).

Oltre alla lattuga e alle altre colture a foglia, BoxXland può essere impiegato nelle coltivazioni di erbe aromatiche, fragole e piccoli frutti in genere, ma non è escluso che si possano coltivare anche piante di pomodoro nano o melanzane, per esempio. Sui microgreens, inoltre, si potrebbe avviare una produzione tutta italiana proprio grazie al vertical farming. ENEA sta lavorando su coltivazioni idroponiche già da anni, anche ideando soluzioni per la coltivazione in ambienti spaziali.



"Uno dei limiti normativi, sui quali ci adopereremo perché siano superati - spiega Gabriella Funaro della direzione Committenza di ENEA - è che ad oggi, nonostante questo prodotto non assorba nulla oltre all'acqua e ai nutrienti, non può ancora essere classificato come biologico".

Coltivazione verticale in acquaponica
ImpattoZero propone la tecnica di coltivazione verticale in acquaponica, per avere fino 20-25 piante a metro quadrato. "La coltivazione verticale aumenta la convenienza del costo della pianta sullo spazio a disposizione, ottimizzando il costo di manodopera - dichiara, in base a studi condotti, Davide Balbi, fondatore di MondoMigliore e Agricoltura 2.0 nonché amministratore di Impatto Zero - E' possibile utilizzare la coltivazione verticale per stagionalizzare o destagionalizzare la produzione di piante vegetali (a condizioni di luce e ambiente controllato)".

Un'idea sulla redditività dell'acquaponica verticale
Lattuga: 95 kg/mq ogni anno
Bietola: 75 kg/mq ogni anno
Fragole: 4,9 kg/mq ogni mese
Basilico: 1,88 kg/mq a settimana (contro 0,15 kg/mq della coltivazione a terra!)