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Intervento del professor Angelo Frascarelli dell'Universita' degli studi di Perugia

Embargo russo, l'Unione europea risarcisca totalmente i frutticoltori

"Le sanzioni dell'Unione europea verso la Russia, e il conseguente embargo della Russia nei confronti dell'agricoltura europea, hanno una motivazione rilevante di politica estera".

Così Angelo Frascarelli docente di Economia e Politica Agraria dell'Università degli Studi di Perugia, risponde su FreshPlaza alla domanda circa il suo parere nei confronti della proroga dell'embargo (cfr. FreshPlaza del 3/07/2017) deciso dalla Russia.

E continua: "Il mondo agricolo non deve chiedere alla politica di far cessare le sanzioni: non va dimenticato che la Russia ha violato i principi internazionali nei confronti di Ucraina e Crimea. Le motivazioni di politica estera sono prioritarie, perché riguardano i principi della convivenza pacifica. Certamente l'agricoltura ha sofferto un grave danno dall'embargo, per questo è giusto chiedere all'Europa azioni di sostegno e risarcimento per il settore agricolo".

"La Russia usa verso l'Occidente lo stesso tipo di arma - prosegue Frascarelli - vale a dire un blocco delle importazioni, in questo caso agricole. E l'ortofrutta ne è ampiamente penalizzata".



Il comparto italiano, che aveva trovato nella Russia un ottimo partner commerciale, dall'agosto 2014 (cfr. FreshPlaza del 25/08/2014) da un giorno all'altro si è visto chiudere uno sbocco importante per frutta estiva, invernale e anche per alcune tipologie di ortaggi. Pareva dovesse durare un anno, invece sono quasi tre anni e se ne prospetta un quarto.

"Però il settore agricolo - continua Frascarelli - ha il diritto di chiedere alla politica il risarcimento non solo in parte, ma anche della totalità dei danni subiti a causa delle scelte politiche".

Nei giorni scorsi, l'Unione europea ha stanziato circa 70 milioni per "ritirare" sotto diverse forme 165.835 tonnellate di frutta. All'Italia sono state assegnate 11.645 tonnellate fra mele e pere (4.505 ton), prugne (3.910 ton), agrumi (850 ton) e pesche e nettarine (2.380 ton).