Senza l'IGP non ci sarebbe mercato per la Cipolla Rossa di Tropea
"Il prodotto buono rimane buono - spiega Michele - quello che però ha subito qualche alterazione è destinato allo scarto, la cui percentuale risulta quindi superiore a quanto dovrebbe. Lo scorso anno, in questo stesso periodo, eravamo al top della produzione. C'è da dire, in ogni caso, che la raccolta è iniziata con quasi un mese di anticipo: si è partiti il 15 aprile, quando in realtà solitamente cominciamo nella prima decade di maggio".
A livello commerciale, il mercato è fermo. "Sia in Italia sia all'estero (l'azienda opera in maniera limitata con Francia e Germania) il volume di vendita è davvero troppo basso". Secondo Michele, "la situazione è dovuta a più fattori concomitanti e riguarda non solo il settore cipolle. Il rischio è che le piccole aziende falliscano o che si scada nell'illegalità, macchiando il buon nome della nostra cipolla. Una sorta di circolo vizioso al negativo".
Ridimensionare le produzioni potrebbe essere, secondo il produttore, una possibile e concreta soluzione: "Diminuire i volumi, ripartire da zero per così dire, e stabilire i reali quantitativi da immettere sul mercato. Così da far salire i prezzi e gli utili".
L'attuale stagione terminerà in procinto delle nuove semine, a fine agosto/prima decade di settembre. "Per la nuova campagna - conclude Michele - punto a frazionare ancora di più la produzione, scommettendo maggiormente sul cipollotto, e cercando di coprire tutta la stagione".
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Michele Ruggiero - titolare
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