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Serbia: nessun accordo sul prezzo di acquisto dei lamponi

Come anticipato qualche giorno fa (cfr. FreshPlaza del 22/06/2017), i produttori di lamponi serbi hanno incontrato i funzionari governativi della Camera di commercio per discutere in merito ai problemi riscontrati nel momento della vendita del raccolto. Hanno dunque avuto colloqui con il Ministro dell'Agricoltura, Branislav Nedimovic, con i rappresentanti dei ministeri del commercio, della finanza, dell'economia e dei proprietari delle unità di stoccaggio a freddo.

"La riunione si è protratta per due ore e mezzo ma non è stato raggiunto alcun accordo. Il governo sostiene che il surplus nel mercato del lampone sarebbe alla base del calo del prezzo di acquisto", aggiunge Radovic, ricordando che tre giorni fa i produttori di lamponi avevano inviato una richiesta al Presidente serbo Aleksandar Vucic, chiedendogli di far parte della risoluzione di questo problema. Dall'ufficio del Presidente non è però ancora giunta alcuna comunicazione.

Radovic afferma inoltre che, in occasione della prossima riunione del Consiglio di amministrazione dell'Associazione, i produttori di lamponi saranno probabilmente d'accordo sull'attuazione di misure radicali per risolvere lo scottante problema.

Per ricordare i fatti, i produttori chiedono che il prezzo raggiunga la cifra di 220 dinari (circa 1,8 euro) per chilo di lamponi, mentre i proprietari delle unità di stoccaggio a freddo offrono solo 120 dinari (circa 0,98 euro).

In seguito alla riunione, il Ministro dell'Agricoltura Branislav Nedimovic ha dichiarato che "non è possibile raggiungere un accordo in un così breve periodo", aggiungendo che le due parti si riuniranno di nuovo tra dieci giorni.

I proprietari della unità di stoccaggio a freddo sostengono che sarebbero in perdita se acquistassero il lampone a 220 dinari al chilo, poiché il prezzo di vendita non è ancora determinato.
Data di pubblicazione: