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Il commento di Tony Fissette (Enzafruit)

Nuova Zelanda: le mele coltivate a livello locale sono il futuro

E' iniziata la stagione delle mele in Nuova Zelanda e le stime sono positive. Ci si aspetta un volume maggiore d'esportazione per molte varietà e ne saranno inviate ancor di più in Europa in questa stagione. Tony Fissette di Enzafruit ha dichiarato: "Siamo cautamente ottimisti per questa stagione. Da una parte la frutta è in ritardo, ma dall'altra parte ce n'è tanta. Inoltre, secondo le previsioni, la stagione europea inizierà diverse settimane prima quest'anno. Grazie al bel tempo, infatti, il periodo di fioritura è iniziato in anticipo. Dovremmo tenerlo in mente".



Jazz contro Envy
La nuova stagione delle mele Jazz inizia a maggio. "I consumi aumentano ogni anno e ne siamo molto felici. Il nuovo logo della Jazz è stato introdotto al Fruit Logistica di Berlino quest'anno (cfr. FreshPlaza del 14/02/2017) e la risposta è stata positiva. Il nuovo imballaggio è pronto in Nuova Zelanda e sarà ovunque in questa stagione. Speriamo che ciò possa convincere ancor più persone. Il logo è più chiaro. In passato volevamo comunicare troppe cose. Ora la Jazz è più riconoscibile. I consumatori riescono a capire a distanza quale mela stanno comprando nei supermercati. In Nuova Zelanda i produttori non sono entusiasti di piantare le Jazz. Vogliamo espanderci da anni, ma è incredibilmente difficile".

"Le mele Envy sono molto più redditizie, e inoltre questa varietà ha un maggiore raccolto per ettaro. Con 17 dollari a confezione, i produttori non devono pensarci troppo a lungo per decidere quale mela piantare. Tutti quelli che piantano alberi supplementari, piantano le Envy". Fissette è convinto che la Envy sarà molto popolare in Spagna, Italia e Francia. "E' per questo che l'abbiamo piantata anche lì e ne stiamo attendendo i primi volumi. Sarà un frutto locale, quindi, con ogni probabilità, verrà accolto bene".



Braeburn
L'interesse nelle Braeburn sta calando, mentre la produzione è maggiore quest'anno. "Verrà esportato il 6% in più. I volumi sono praticamente tutti destinati ai mercati europeo e del Regno Unito. La stagione inizierà in leggero ritardo; il mercato potrebbe risultare un po' sotto pressione. Le varietà locali registrano già volumi maggiori, perciò possibile che la Braeburn possa essere nei guai in questa stagione. Dovremo aspettare e vedere se il mercato riuscirà ad assorbire quel volume". Fissette ha affermato che c'è l'intenzione di diminuire la produzione delle Braeburn. "Eppure questa stagione il raccolto è superiore alle aspettative".

Più in Asia
Ci sarà abbastanza produzione per andare incontro alla domanda in Asia ed Europa nei prossimi anni? "L'esempio più importante che è visibilmente in crescita è la mela Royal Gala. Questa varietà è molto popolare in Asia. Potremmo avere delle difficoltà nella fornitura. Parlando solo della Nuova Zelanda, avanzerà una scorta limitata di Royal Gala, ma tante Braeburn, Jazz e Pink Lady. Queste saranno le varietà con cui dovremo lavorare in futuro. Inoltre, da tener presente che il trasporto in Asia è più veloce, più economico e certe varietà sono più redditizie lì. Anche il Medio Oriente sta diventato una destinazione più importante per le mele dalla Nuova Zelanda".



A livello locale
La promozione della frutta locale è una minaccia per la frutta importata? "Sicuramente ha la sua influenza. Dopo tutti questi anni, credevo che i consumatori che viaggiano e vanno lontano avrebbero avuto una mentalità internazionale sulla produzione fresca e che avrebbero voluto provare ad assaggiare tutto. Eppure ho notato che la frutta locale riscuote molto più successo di quella estera. Le mele regionali sono il futuro. Perciò la nostra strategia è quella di piantare più alberi di Jazz possibili nei paesi dove queste sono consumate. Questo l'obiettivo a medio termine. I prodotti dell'Emisfero Australe sono esportati sempre meno in questo periodo in cui c'è anche la frutta locale". Secondo Tony, i produttori di frutta nei Paesi Bassi e in Belgio vogliono piantare le Jazz. "Il problema è che il clima non è adatto. Questo è lo svantaggio per produttori, consumatori e anche per noi".

E' possibile in altri paesi europei. "Nell'area del Lago di Costanza in Germania abbiamo scoperto che si possono coltivare mele Jazz. Stanno iniziando a piantare ora". Fissette menziona anche esempi di posti dove questa varietà può essere piantata con successo a livello locale. Abbiamo una grande area di mele Jazz inglesi a Canterbury. La varietà ha un successo enorme, anche quando riforniamo da un altro paese per una parte dell'anno. Lo stesso vale per la Svizzera. Questa integra con la produzione di vari paesi, ma il fatto che può offrire anche un prodotto locale crea una sorta di benevolenza. La regionalità sta avendo la priorità nel commercio al dettaglio. Dicono che l'Europa sia un tutt'uno, ma ognuno lavora per se stesso. Le persone vogliono prodotti dei propri paesi, se non addirittura della propria regione".

Troppo?
La quota delle mele aumenta ogni anno in Europa. Alcuni produttori dicono pure che siano troppe. Che effetto ha questo sulle mele importate? "Penso che ci sia un volume di mele molto elevato, ma bisogna guardare ad ogni singola varietà". Ma non vede le mele locali come concorrenza diretta per l'importazione.

Il passaggio alle nuove varietà o alle varietà club non è molto graduale? "In Europa decisamente. Le Jonagold e le Golden dovevano essere sostituite da altre varietà anni fa. Ma i produttori ne sono consapevoli. Ma si chiedono: cosa dovremmo piantare allora? E bisogna essere onesti: a causa del clima le mele Jazz, Pink Lady Envy o Gala non si possono produrre in Belgio o nei Paesi Bassi. E' per questo che si è passati ad altri prodotti, come ciliegie e pere".

Per maggiori informazioni:
www.enzafruit.be
www.jazzapple.eu

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: