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CREA-OFA: nuova sigla, stessa collaborazione fra pubblico e privato

La ricerca italiana sull'innovazione varietale in frutticoltura prosegue con grande impulso là dove c'è un forte legame fra il pubblico e il privato. Un esempio in questo senso è l'esperienza del CREA-OFA, sede di Forlì.

Il CREA sede di Forlì, di cui Alessandro Liverani è il responsabile, rientra in uno dei 12 nuovi Centri di Ricerca costituiti a seguito del "Piano degli interventi di incremento dell'efficienza organizzativa ed economica, finalizzati all'accorpamento, alla riduzione e alla razionalizzazione delle strutture" del CRA. In particolare la sede di Forlì entra a far parte di OFA (Centro di Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura), che raggruppa le sedi di frutticoltura (Roma, Forlì e Caserta), agrumicoltura (Acireale) e olivicoltura (Rende).


 
La sede di Forlì da sempre si caratterizza per l'intensa attività di breeding finalizzata principalmente a rispondere alle esigenze della filiera produttiva in stretta collaborazione con le numerose Organizzazioni di produttori (Op) ed organismi privati che investono nella ricerca finalizzata all'innovazione varietale.



Alcuni progetti di breeding, di più ampio respiro, ma sempre meno numerosi, sono ancora finanziati dal settore pubblico per rispondere ad obiettivi a più lungo termine quali resistenza alle principali avversità, miglioramento delle caratteristiche qualitative e nutrizionali, adattabilità ambientale e ai cambiamenti climatici. Altri progetti più specifici che rispondono a esigenze direttamente rappresentate dalle imprese sono realizzati grazie al loro diretto sostegno finanziario. In questo caso l'attività è estremamente finalizzata, "pratica" se vogliamo. Le soluzioni, in questo caso si traducono in nuove varietà, che rispondono alle esigenze specifiche di mercato.

"Nel caso della fragola – spiega Gianluca Baruzzi, ricercatore – grazie all'accordo con Op e organismi privati, si stanno sviluppando programmi di breeding che interessano l'intero territorio nazionale: Cooperativa Meg in collaborazione con Laimburg (Alto Adige); Cooperativa Sant'Orsola (Trento); Cooperativa Aposcaligera, (Verona); Apofruit, Orogel Fresco, Apo Conerpo (Consorzio New Plant, Forlì); Agritalia (Terracina); Piraccini Secondo srl. (Sede di Scanzano Jonico); Cooperativa Torrevecchia in collaborazione con Arsac, Regione Calabria. Negli anni si è giunti a costituire varietà importanti per gli areali settentrionali come il veronese e il cesenate. Altre varietà diffuse negli ambienti meridionali si stanno affermando anche in altri Paesi extra UE, come il Brasile.

"Anche sul fronte pomacee – continua Baruzzi – questo solido rapporto fra le aziende e il Crea ha condotto a ottimi risultati. Si pensi alla nuova varietà di pera Falstaff, ottenuta dal programma di breeding cofinanziato da New Plant. E' importante sottolinearlo: il nostro budget per la ricerca è fortemente alimentato da un comportamento virtuoso delle aziende che trovano in noi un interlocutore per concretizzare in risultati operativi le innovazioni prodotte dall'attività congiunta".


Tipologia Stony Hard

Per il pesco è in atto una collaborazione con AOP Italia (Cesena) e Naturitalia (Bologna) finalizzata allo sviluppo di varietà di pesche e nettarine 'Stony Hard' – spiega Daniela Giovannini, ricercatrice - vale a dire caratterizzate da frutti che, una volta raggiunta la piena maturazione sull'albero, mantengono le caratteristiche organolettiche e di consistenza della polpa fino a 30 giorni sulla pianta. Questo progetto è ad uno stadio molto avanzato".


Tipologia Stony Hard

Nel modo di operare che il CREA di Forlì ha da tempo adottato per tutti i programmi di breeding, in privato non solo contribuisce finanziariamente al progetto, ma collabora anche nell'attività di "valutazione finale" del nuovo materiale genetico prima di una sua immissione sul mercato: gli operatori privati eseguono quindi l'analisi della performance agronomica e degli aspetti commerciali su ampia scala, aspetti su cui il ricercatore pur non intervenendo nello specifico, ricava utili indicazioni in merito al mercato di riferimento che consentono di calibrare meglio le proprie attività di ricerca e sperimentazione.



Al fine di sfruttare pienamente tutte le potenzialità delle nuove accessioni e varietà, il Crea di Forlì coerentemente con le strategie dell'Ente che fornisce il necessario supporto a livello centrale, ha avviato una specifica azione di "gestione" del materiale genetico ottenuto dai propri ricercatori, portando avanti un'attività finalizzata alla più ampia diffusione e valorizzazione del materiale genetico in Italia e all'estero, nel rispetto delle norme di trasparenza e pubblicità che regolano l'azione di un Ente Pubblico di Ricerca.

Le entrate derivanti da tali attività rappresentano un elemento importante per poter attivare o sviluppare ulteriori attività di ricerca attraverso le quali ottenere nuovi risultati e conoscenze tecnologiche che ritornano a disposizione delle imprese di settore. Al momento attuale sono oltre 60 le licenze di sperimentazione sia di varietà che di selezioni in avanzata fase di studio. E' recente l'estensione in Brasile del brevetto di due recenti varietà di fragola Pircinque e Jonica.
Data di pubblicazione: