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Arance italiane in Cina: prima interessare i mercati piu' vicini

In merito al comunicato stampa del Mipaaf sullo sblocco dell'export di agrumi italiani in Cina (cfr. FreshPlaza del 17/05/2017), a Corrado Vigo, agronomo specializzato in agrumi e tecnico della "Commissione Agrumi" di Bruxelles, è stato posto un quesito da un operatore del settore sullo stato delle arance in arrivo in Cina dopo 40 giorni di navigazione.

Sul suo blog corvigo.blogspot.it, Vigo ha risposto: "Le nostre arance in Cina non arriveranno così come siamo abituati a vederle e gustarle, anche se refrigerate. A destare la mia preoccupazione è però il fatto che si spendano energie per spedire le nostre arance in Cina, ma non si faccia alcuna campagna promozionale né in Italia, che rimane il nostro maggior mercato di consumo del fresco, né promozione negli stati europei, che hanno ormai dimenticato le nostre arance rosse".

"Dovremmo - continua Vigo - prima interessare i mercati più vicini, fra l'altro grandi consumatori di arance e conoscitori dei prodotti italiani, siciliani in primis, poi la Cina, assai lontana e che ci vede come una piccolissima formica".

In ogni caso Vigo precisa: "Ben vengano tutte, dico tutte, le iniziative atte a far conoscere le nostre produzioni nel mondo, anche nei luoghi più remoti, sacrificando tempo di chi si spende per far ciò, e risorse, sperando di conquistare, o riconquistare, nuovi spazi commerciali o perduti nel tempo, e di far apprezzare le nostre arance, così per come meritano".
Data di pubblicazione: