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Colombia: piantagioni di frutta al posto della coca

Piantagioni di frutta al posto della coca. Quasi una rivoluzione copernicana, se parliamo della Colombia, massimo produttore mondiale di foglie da cui ricavare la droga. A dare l'esempio per primo è stato il presidente colombiano Juan Manuel Santos che ha simbolicamente sradicato una pianta di coca, sostituendola con un banano.

"Stiamo avviando un piano che offrirà una soluzione definitiva ai produttori di coca per rimpiazzarla con prodotti locali", ha spiegato il presidente da una frazione del comune di Brice o situato sulla cordigliera delle Ande. Il piano è previsto dall'accordo di pace sottoscritto lo scorso novembre con i guerriglieri delle Farc per mettere fine a oltre mezzo secolo di conflitto armato.

"Credo che la gente speri che questo processo di cambiamento permetta di sradicare ogni tipo di emarginazione", ha sottolineato Pastor Alape, comandante delle Farc, uno dei leader della guerriglia.

Il programma coinvolge quasi 84mila famiglie, stando ai dati del governo, e fa parte dell'accordo firmato con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc), che hanno ammesso di aver finanziato la loro lotta con il traffico di droga.

"Qui la situazione è questa: per sopravvivere non c'è nient'altro che la coca. In questa regione non ci sono altre coltivazioni, forse un recinto con quattro cinque vacche, è tutto", spiega sconsolato un coltivatore.

Per riuscire in una missione che sembra impossibile, il piano mira a sradicare 50.000 ettari di piantagioni in un anno, offrendo il pagamento di un sussidio mensile di un milione di pesos (circa 330 dollari) agli agricoltori che si impegnano ad abbandonare la coca per altre colture.
Data di pubblicazione: