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Molecola utilizzata per il controllo dei nematodi e malattie del terreno

Orticoltura: prorogato l'uso dell'1,3-dicloropropene

L'Italia, si sa, è la patria delle deroghe e delle leggi provvisorie che prima o poi diventano definitive. Anche in campo agricolo. Durante l'ultima edizione di Macfrut abbiamo incontrato l'agronomo Silvio Fritegotto al quale abbiamo chiesto informazioni sull'1,3-dicloropropene.


Foto: www.siia.info/fumigazioni/

Nella sua stessa pagina Facebook e su www.fritegotto.it l'agronomo ha pubblicato la notizia che "la sostanza attiva 1,3-dicloropropene, è stata autorizzata per il controllo dei nematodi nel terreno destinato alla semina o trapianto delle colture di tabacco, melone, patata, anguria, carota, fragola, pomodoro, melanzana, peperone, zucchino, fiori, insalate, radicchio, barbabietola da seme, bietola rossa, erbe aromatiche, cetriolo, con Decreto del 10 aprile 2017".

In pratica la molecola sarebbe stata messa al bando ma, ogni anno, viene riesumata e resa utilizzabile seppur con le dovute restrizioni vale a dire tempistiche e colture. "Occorre rispettare scrupolosamente i periodi ammessi dalla deroga - spiega Fritegotto - ma la sostanza non cambia. A volte ci si chiede come mai una molecola sia messa al bando e poi riabilitata a tempo. Credo che sarebbe più serio mantenerla sempre, perché significherebbe che non dà problemi, oppure sostituirla definitivamente".

La ricerca non manca, intensificata da fine anni '90 con l'abolizione del bromuro di metile. Da allora sono state proposte, o riscoperte, altre molecole, non sempre però adatte per un'agricoltura che vuole limitare al massimo l'uso della chimica di sintesi più pesante.


Solarizzazione (foto: www.fritegotto.it)

"Sono state riproposte - aggiunge Fritegotto - anche tecniche agronomiche che aiutano a contrastare i nematodi e le cosiddette malattie del terreno. Sono pratiche che possono portare a buoni risultati, talvolta abbinate fra loro. Fra queste, da annoverare la solarizzazione, la biofumigazione attraverso il sovescio, le rotazioni. E poi la coltivazione fuorisuolo che dovrebbe eliminare in maniera sistematica le malattie del terreno".

Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito del Ministero e presso le linee guida.