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Al Macfrut anche i Russi a caccia di tecnologie. E trovano il primo trattore elettrico

E' esposto un po' in sordina, presso lo stand Confagricoltura alla fiera Macfrut di Rimini, il primo trattore elettrico italiano e, probabilmente, del mondo. E' un prototipo che ha tutte le carte in regola per entrare in produzione di serie.



"Abbiamo preso un normalissimo trattore Landini - spiega Giorgio Lucchi, ingegnere della ditta "Lucchi R. Elettromeccanica" - e insieme all'azienda Geminiani abbiamo unito le forze nella Hintesys: il primo trattore spinto da un motore elettrico, in grado di lavorare per 7-8 ore con un trinciatutto, oppure con una fresa, tanto per far capire la sua autonomia. Questo è possibile perché il rendimento di un motore elettrico è del 95%, contro un 30% dei normali diesel".


Giorgio Lucchi

Potrebbe trattarsi di una rivoluzione verde nella meccanizzazione, se le case costruttrici decideranno di sposare il progetto e produrlo in serie. Un trattore del genere non necessita praticamente di manutenzione e si ricarica, con le attuali batterie, in una notte al costo di 2-3 euro. Ma con l'aumentare dell'efficienza delle batterie al litio, si potrà adottare anche una ricarica fast, cioè veloce. Oppure in campo, tramite pannelli fotovoltaici e accumulatori.

In fiera c'era anche un gruppo di operatori russi accompagnati da Eugenia Kravchenko, mediatrice fra imprese. Alcuni di questi operatori sono rimasti colpiti dalla trattrice.


Evgeniya Kravchenko e Alexander Orel

Abbiamo intervistato, su altri temi, uno di loro, Alexander Okel dell'azienda Solnechniy. "Sono qui alla ricerca di tecnologie - ha spiegato - principalmente legate al packaging: selezionatrici, etichettatrici, imballaggi. Noi abbiamo 35 ettari di serre dove coltiviamo cetriolo e, in minima parte, pomodoro. La produzione totale è di circa 6000 tonnellate l'anno. Vendiamo in pratica a una sola catena di supermercati, X5 Retail Group".

Sementi dal super-gusto!
Dalla collaborazione fra l'italiana Ageon e Natural Power Seed, invece, nascono dei vegetali con una spiccata aromaticità. Spiegato in parole povere, potrebbero essere definiti come verdure che "sanno" davvero di verdura.


Bernhard Nanninga Natural Power Seed

Il trattamento, definito da Bernhard Nanninga naturale e previsto per la coltivazione biologica, viene effettuato sul seme. Abbiamo assaggiato il peperone, il cetriolo e il pomodoro nelle due versioni, vale a dire quelli nati da semi non trattati e poi da quelli nati dai semi che hanno subito il trattamento. Era presente anche l'agricoltore che li ha coltivati, il mantovano Alberto Ondago. Possiamo confermare che le verdure nate dai semi trattati erano davvero più aromatiche!