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L'obesita' infantile e' in calo: il parere dell'esperto

Le abitudini alimentari degli Italiani tendono complessivamente al consumo di cibo pronto, precotto e zeppo di conservanti e coloranti.


Nel grafico sopra una classifica dell'obesità nelle Regioni Italiani

I bambini in età scolastica seguono inconsapevolmente i genitori nel rush degli stili di vita sempre più convulsi e poco armoniosi: pasti sregolati e vita sedentaria la fanno da padrona e relegano molti nostri giovanissimi nell'alveo della obesità.

Tuttavia, di recente, si registra un miglioramento della tendenza. Sono, infatti, diminuiti del 13% in meno di 10 anni i bambini obesi e in sovrappeso nel nostro Paese (cfr. precedente notizia).

Abbiamo chiesto di commentare questi ultimi dati a un professionista nel campo: il dott. Fabrizio Comisi, medico specialista in pediatria e Direttore della U. O. di Pediatria e Neonatologia dell'ospedale Guzzardi di Vittoria. 

"I numeri sono confortanti, ma è necessario ancora un grande impegno educativo nei confronti delle famiglie, affinché le nuove generazioni acquisiscano stili di vita adeguati - ha commentato il professionista siciliano - La scuola, i pediatri e i medici di famiglia dovrebbero convergere sull'obiettivo mediante azioni complementari, frutto di una programmazione nazionale". 



"Ricordiamo che l'obesità non è solo un problema estetico, ma piuttosto una condizione che influenza fortemente, in negativo, lo sviluppo sia psicofisico che metabolico - ha aggiunto il Direttore - predisponendo a gravi patologie quali diabete, malattie cardiovascolari, malattie osteomuscolari etc. etc, riducendo così l'aspettativa di vita dei soggetti". 

"Se dunque vogliamo che le future generazioni godano di una prospettiva di vita più sana e più lunga - ha concluso Comisi - sarà necessario proseguire con i programmi di sensibilizzazione, perfezionandoli ed ampliandoli".