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Acquaponica: il futuro dell'orticoltura comunitaria

La coltura acquaponica, ovvero la combinazione dell'acquacoltura con la tecnologia idroponica, è un metodo di produzione tecnologico nuovo sul quale si sta concentrando una considerevole attenzione da parte dell'Europa e non solo, in virtù del forte potenziale di sostenibilità che caratterizza il sistema. Come dice la Commissione europea, è il futuro dell'orticultura comunitaria.

"Il nostro progetto innovativo in agricoltura - dichiara a FreshPlaza Davide Balbi (foto a lato), fondatore di MondoMigliore e Agricoltura 2.0 nonché amministratore di Impatto Zero - nasce in risposta alla call internazionale dell'incubatore Alimenta2Talent tra il Comune di Milano e il Parco Tecnologico Padano, che nel 2014, hanno richiesto progetti innovativi per la sovranità alimentare, la sicurezza alimentare, la bassa impronta carbonio e la filiera corta. In quel momento è nato il progetto Agricoltura 2.0, che grazie alla tecnologia di coltivazione fuori suolo in acquaponica, permette la maggiore qualità-produttività-redditività agricola esistente sul mercato".

ImpattoZero, newco costituita a marzo 2016, è un'azienda innovativa in biotecnologie che offre innovazione tecnologica con un modello di business che associa tre elementi distintivi: la tecnica della coltura acquaponica, (fornendo impianti tecnologicamente all'avanguardia in modalità chiavi in mano), il franchising e la vendita di prodotti agricoli su richiesta diretta e personalizzata del consumatore (coltivazione-vendita on-demand della biodiversità esistente). Ad oggi con sede operativa a Cassino e a Lodi, negli uffici del Parco Tecnologico Padano, fa consulenza alle aziende, progettando e proponendo la posa in opera di impianti per la coltivazione fuori suolo in acquaponica.

Acquaponica vs idroponica - Clicca sul tasto Play per vedere il video


"Siamo partner del comune di Milano per il Progetto OpenAgri, finanziato con il bando Urban Innovative Action (UIA) della comunità Europea e vincitori del bando Aida con la camera di commercio di Frosinone - aggiunge Balbi - Nonostante siamo giovani e il mercato non conosce ancora le molteplici opportunità di innovazione, tramite i social (Facebook, ad esempio) e il nostro sito web abbiamo sempre richieste di informazioni, sia per partecipare ai bandi PSR, per il primo insediamento, sia da parte di potenziali investitori che vogliono avere maggiori informazioni".



I vantaggi competitivi del modello di business di ImpattoZero
1. Rilanciare zone industriali (regionali e nazionali) ormai abbandonate; la possibilità di valorizzare capannoni dismessi e qualsiasi luogo chiuso anche non raggiunto dal sole. Ne consegue la creazione di valore, la produzione di lavoro e la maggiore redditività per i proprietari degli spazi.

2. Consentire a chiunque di essere un coltivatore virtuale. Il cliente finale di ImpattoZero, il consumatore, potrà scegliere cosa coltivare digitalmente, ad esempio tramite una app. A partire da un archivio completo (contenente anche semi poco usati e non modificati) e descrittivo delle proprietà dei cibi, il consumatore potrà scegliere cosa far crescere grazie al consiglio di un nutrizionista o semplicemente per esigenze personali. Essere un coltivatore virtuale, restituisce la piena sovranità alimentare al consumatore.

3. Sorpassare per qualità e quantità le attuali coltivazioni fuori dal suolo, come quelle ottenute dalla coltura idroponica. A riguardo, si ricorda che molti dei prodotti che raggiungono la Grande distribuzione organizzata (GDO), è prodotto fuori suolo. Il che riflette la necessità di produrre prodotti di alta qualità e organici.

4. La necessità di nutrire una popolazione che diventa sempre più numerosa (attesi 9 miliardi di persone per il 2050). Sia gli studi scientifici sia i dati dei produttori, circa la qualità e la produzione tramite la tecnica della coltura acquaponica, suggeriscono che quest'ultima sia molto più efficiente della coltivazione tradizionale, in quanto, l'ecosistema acquaponico permette una massimizzazione delle potenzialità delle piante.



In particolare, Balbi sottolinea la tecnica di coltivazione verticale in acquaponica, che l'azienda propone, per avere fino 20-25 piante a metro quadrato. "La coltivazione verticale aumenta la convenienza del costo della pianta sullo spazio a disposizione, ottimizzando il costo di manodopera - dichiara Balbi, in base a studi condotti - E' possibile utilizzare la coltivazione verticale per stagionalizzare o destagionalizzare la produzione di piante vegetali (a condizioni di luce e ambiente controllato)".

Come tutti gli impianti realizzati da ImpattoZero per l'acquaponica, le plastiche di alta qualità sono sicure per tutte le applicazioni alimentari e non contengono sostanze chimiche emollienti come ftalati o il bisfenolo A (BPA), utilizzati per rendere il PVC morbido. Quest'ultimo è un materiale plastico estremamente stabile impiegato in un'ampia varietà di applicazioni e i contenitori in PVC sono resistenti ai raggi UV.



Un'idea sulla redditività dell'acquaponica verticale
Lattuga: 95 kg/mq ogni anno
Bietola: 75 kg/mq ogni anno
Fragole: 4,9 kg/mq ogni mese
Basilico: 1,88 kg/mq a settimana (contro 0,15 kg/mq della coltivazione a terra!)

Per maggiori informazioni:
ImpattoZero S.r.l.
Sede legale: Via Virgilio, 7 - 03043 Cassino (FR)
Sede Operativa: Via Casilina Sud, Km 141,700 - 03043 Cassino (FR)
Sede Operativa: PTP Science Park - Viale Albert Einstein, 26900 Lodi (LO)
Cell.: (+39) 331 8344974
Email: db@mondomigliore.eu