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FuturPera, Ferrara Fiere, dal 16 al 18 novembre 2017

La pera Abate italiana punta a farsi conoscere in tutto il mondo

FuturPera, il Salone Internazionale sulla Pera, organizzato da Ferrara Fiere e Congressi e OI Pera che si terrà dal 16 al 18 novembre 2017, scommette sull'internazionalizzazione del frutto verso i mercati esteri, pronti ad accogliere il prodotto italiano di qualità.

Il mercato europeo delle pere è dominato dalle varietà Abate (Italia), Rocha (Portogallo) e Conference (Paesi Bassi/Belgio). "I paesi europei produttori di pere hanno una propria varietà di riferimento che, come accade per la nostra Abate, sono prodotte e commercializzate sui diversi mercati, sia interni sia europei o internazionali - riferisce Albano Bergami, vicepresidente Oi Pera - Per valorizzare e incentivare il consumo ogni paese mette in atto azioni promozionali che puntano davvero a dare battaglia e a conquistare nuove fette di mercato, un mercato dove la Conference è ancora una delle pere più conosciute e apprezzate a livello globale".

"Attualmente non vedo, però, nuovi prodotti capaci di scalzare i primati delle varietà di punta, anche se qualche pera relativamente recente con buone potenzialità, come la Falstaff ad esempio, c'è. Si tratta però ancora di varietà che sono o in fase sperimentale o che non hanno ancora avuto una penetrazione consistente di mercato. Ci aspettiamo, comunque, che i vivaisti che hanno già confermato la loro presenza a FuturPera, ci presentino le loro ricerche varietali e nuovi prodotti in grado di ampliare l'offerta della gamma di pere del nostro territorio e di quello italiano".

"Noi puntiamo a far conoscere la nostra Abate in tutto il mondo - continua Bergami - e il nostro obiettivo è togliere il primato alla Conference anche in paesi, come India e Cina, dove viene già esportata. Si tratta di un obiettivo ambizioso ma possibile perché la pera Abate ha le giuste caratteristiche per piacere anche a consumatori che non la conoscono e può diventare una delle pere di riferimento per il mercato internazionale".


Pera Carmen.

Sul futuro delle pere rosse, il vicepresidente Oi Pera dichiara: "Negli ultimi anni la richiesta di varietà totalmente o parzialmente rosse è aumentata. Nel 2015, nel corso di Interpera, l'importante convegno internazionale dedicato alla pericoltura che si è tenuto nell'ambito di FuturPera, era emersa l'attenzione e l'interesse da parte dei consumatori, e dunque del mercato, di pere dalle tonalità calde, in prevalenza rosse. Tanto che la ricerca varietale ha iniziato sempre più a puntare sul colore. Come già detto, l'unica pera che al momento sembra molto interessante per le sue caratteristiche organolettiche è la Falstaff, ma parliamo ancora di produzioni di nicchia".

Per quello che riguarda altre due varietà come Max Red Bartlett (sul mercato da molti anni - foto a lato) e Carmen (da pochi), nel 2016 il consuntivo di produzione è stato decisamente positivo. Per la prima, in Emilia-Romagna, c'è stato un aumento del 6% rispetto al 2015 e un aumento del 4% rispetto alla media 2011-2014. Per la Carmen, invece – una pera che ha una bella sfaccettatura rossa ma che non è completamente rossa - l'aumento è stato ancora più marcato con un 10% in più rispetto al 2015 e un 63% in più rispetto alla media 2011-2014, anche perché si tratta di una varietà recente che si sta diffondendo (Dati CSO –Italy).

"Certo siamo ancora lontani dal pensare che queste varietà possano diventare un punto di riferimento per il settore pericolo - dichiara Bergami - ma fanno parte dell'ottima gamma di pere che si affiancano all'Abate nella nostra regione produttiva".

FuturPera sarà uno spazio di confronto aperto alle verità provenienti da tutto il mondo. Lo scambio, anche attraverso convegni e incontri tecnici, tra le esperienze produttive di diversi paesi èfondamentale. Ovviamente l'Abate e le pere della Pianura Padana saranno le protagoniste della parte dedicata alla produzione, ma chi visiterà la fiera potrà entrare in contatto con gli espositori, italiani e internazionali, dei diversi paesi e regioni produttrici.


Stefano Calderoni, presidente società FuturPera, e Albano Bergami, vicepresidente Oi Pera.

Ampio spazio sarà dato alla produzione, perché il settore primario è il motore di tutta la pericoltura, e senza l'impegno dei produttori non esisterebbe una filiera italiana della pera di qualità, prodotta in maniera sostenibile. "Ma Futurpera è stata, sin dalla sua prima edizione, una fiera dedicata a tutta la filiera pericola - precisa Stefano Calderoni, presidente società FuturPera - Questo significa che non si può pensare a un evento tecnico e commerciale dedicato alla pera senza dare al pubblico una panoramica completa degli altri settori: vivaismo, post-raccolta e conservazione, trasformazione, commercializzazione, distribuzione e consumo. Ognuno di questi settori porterà a FuturPera innovazioni e idee per una pericoltura che sta cambiando velocemente e deve adattarsi alle nuove e importanti sfide di mercato".

"La nostra proposta espositiva - prosegue Calderoni - si sta arricchendo di giorno in giorno e crediamo che avremo presto un catalogo espositori rappresentativo di tutta la filiera e soprattutto in grado di offrire al pubblico di FuturPera un ventaglio molto ampio di proposte, sia a livello italiano che internazionale. FuturPera 2017 sarà l'edizione dell'internazionalizzazione: sia per quello che riguarda la parte espositiva sia per gli obiettivi che si è posta l'Oi Pera, a livello di promozione e valorizzazione del prodotto pera. Stiamo lavorando su diversi fronti per portare a FuturPera i buyer e le aziende di paesi dove esportiamo abitualmente, come la Germania. Ma vogliamo andare oltre, perché in Germania e Nord Europa conoscono già le qualità del prodotto italiano. Quindi spazio a India, Brasile, Messico e naturalmente la Cina, pese dove speriamo di poter esportare al più presto.

Abbiamo chiesto poi al presidente della società FuturPera cosa cambierà rispetto all'edizione di due anni fa. "Il Salone Internazionale della Pera evolve insieme al comparto pericolo. Rispetto a due anni fa il mercato ha subito un'evoluzione e noi andremo dietro a questa evoluzione, forti dell'esperienza maturata con una prima edizione, che ha visto cento espositori credere nel progetto e oltre ottomila visitatori nei padiglioni di Ferrara Fiere. Per una fiera mono-prodotto senza un'expertise consolidata se non quella, importante, dei partner organizzativi è stato un successo. Ma vogliamo fare ancora meglio, migliorando ciò che va migliorato per far crescere ulteriormente la manifestazione, sia nella sua parte tecnica ed espositiva, il suo fulcro, che negli eventi collaterali".



A tal proposito è stato stretto, in questi giorni, un accordo con le maggiori associazioni ferraresi che rappresentano le attività commerciali e di ristorazione. Il calendario di eventi "fuori salone" di FuturPera 2017, che punterà su enogastronomia ed educazione alimentare, sarà il frutto della stretta collaborazione con il tessuto produttivo ferrarese e regionale. "Perché, come abbiamo sostenuto sin dalla prima edizione, la promozione e la valorizzazione del prodotto pera, l'Abate in primis, deve partire dal territorio di produzione, la nostra Terra della pera che deve diventare un'eccellenza territoriale e produttiva conosciuta in tutto il mondo".