Per il lime prezzi bassi anche a causa del freddo
Foto MM
Sono informazioni che ci fornisce Paolo Bernardi, della F.lli Cazzola, ditta concessionaria al Centro agroalimentare di Bologna (Caab). Il lime è un agrume il cui utilizzo finale è, al 99%, appannaggio dei bar e dei locali che preparano cocktail e aperitivi. Difficile che siano tante le famiglie che tengono, in frigo, del lime. Il consumo è prettamente estivo e legato alla preparazione di bevande alcoliche o analcoliche.
"Oltre a Messico e Brasile - esordisce Bernardi - altre nazioni che possono esportare lime sono Perù, Colombia e Venezuela, ma non in quantità significative. Dal punto di vista della qualità, in genere il lime brasiliano è più morbido al gusto e molto succoso. Un vantaggio di quello messicano sta nella shelf life prolungata, che si concretizza nel mantenere il colore verde per un periodo molto più lungo".
Il prezzo, ad oggi, è piuttosto basso, attorno a 1,50-2 euro all'ingrosso. Il motivo sta nel fatto che negli ultimi 15 giorni le temperature sono diminuite drasticamente un po' ovunque e gli avventori dei bar preferiscono un whisky o una grappa, piuttosto che un mojito freddo.
"Il prodotto impiega 3-4 settimane via nave - conclude l'esperto di frutta esotica - per arrivare dai luoghi di partenza ai nostri porti. A noi arriva in pedane da 250-260 colli, in confezioni da 4,5 kg. In Italia i distributori che ricevono il prodotto direttamente sono 3 o 4, nei Paesi Bassi, ad esempio, molti di più".