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Come e' cambiato il mercato del pomodoro trasformato: l'esperienza de La Fiammante

Una filiera del pomodoro da industria completamente tracciata, dalla semina al confezionamento, grazie al monitoraggio costante di ogni fase produttiva e ad accordi di filiera con gli agricoltori che coltivano seguendo le buone pratiche agronomiche. Questo uno dei punti di forza de La Fiammante, azienda presente sul mercato da cinquant'anni e con un'esperienza consolidata nella produzione e trasformazione del pomodoro 100% italiano, coltivato su 600 ettari di terreni dislocati tra Puglia e Campania

"L'adesione delle aziende agricole ai protocolli di filiera, l'obbligo della produzione integrata e il rispetto delle tecniche di coltivazione eco-compatibili, consentono il controllo del sistema di gestione qualità fin dalle prime fasi del processo produttivo". Così dichiara a FreshPlaza Francesco Franzese (In foto) Ceo de La Fiammante.

Secondo il manager, è in atto un cambiamento epocale nel settore dei trasformati di pomodoro, che va nella direzione del consumo di piatti pronti: "Il consumatore preferisce spendere di più e acquistare tempo perché questa componente ha un valore sempre maggiore. Basti pensare che il nostro fatturato attuale è completamente mutato rispetto al passato: siamo passati da vendite realizzate per il 70% nel canale Gdo e per il 30% nella ristorazione,  all'attuale fatturato ripartito al 50% tra Gdo e ristorazione/pizzeria. Per questo ultimo canale siamo specializzati con prodotti premium di fascia alta, disponibili in formati da 1 a 3 Kg".

"Inoltre, se negli anni '80 il consumo di pomodori pelati era altissimo, costituendo il 50% dei prodotti lavorati acquistati su scala nazionale, oggi la loro vendita è di appena il 10%, complice anche la grande diffusione dei sughi pronti". 

A trainare la crescita del marchio La Fiammante, il doppio contributo del mercato nazionale (70% tra food service e catering) e dei mercati esteri, cui si rivolge con il 35% del fatturato realizzato in 40 Paesi del mondo.

Nello stabilimento aziendale di 110 mila mq vengono lavorati: pomodoro lungo di varietà Taylor, Pietrarossa F1 e pomodoro tondo di varietà Vulcan.

Parallelamente, il marchio commercializza anche varietà pregiate di pomodoro Dop per la sua linea gourmet come Piennolo, San Marzano, Corbarino, Datterino. Tutte varietà che trapiantate e trasformate conto terzi nell'area a denominazione di origine protetta (Dop) dell'agro nocerino sarnese.

"Quest'anno la resa – dice Franzese - è stata di 90 tonnellate per ettaro, in lieve flessione rispetto allo scorso anno, a causa dell'instabilità sempre più frequente del clima, con una primavera fresca e poi a seguire caldo intenso e, successivamente, frequenti precipitazioni sull'intera area produttiva che hanno condizionato la raccolta dei pomodori. Promuoviamo la raccolta meccanica per combattere la piaga del caporalato e lo sfruttamento della manodopera nelle campagne e per garantire tempi rapidissimi di conferimento in azienda del prodotto fresco, pronto per le tradizionali conserve in poche ore".  

Il processo di produzione della passata di pomodoro, dopo una prima triturazione sottopone la materia prima a un'ulteriore riduzione fino a grumi di 1,5 millimetri. Successivamente la passata di pomodoro viene ulteriormente processata attraverso fori ancora più piccoli, del diametro di 0,8 millimetri prima della fase 1 di pastorizzazione. A questo punto, la passata di pomodoro viene imbottigliata e nuovamente pastorizzata.

"Questo autunno mite - racconta Franzese - contrariamente a quanto si possa pensare, ha avuto un impatto molto positivo sui consumi. Abbiamo registrato un ottobre con vendite da record perché, in accordo con i cambiamenti nelle abitudini alimentari, abbiamo puntato più sul segmento della ristorazione/pizzeria di fascia alta che non sulla Gdo. Come detto, è in atto una diminuzione crescente nel carrello della spesa degli ingredienti base per cucinare, con un aumento invece degli acquisti di cibi pronti da consumare a domicilio: riferito ai giovanissimi, si parla non a caso di take away generation".

"Abbiamo lanciato una linea gourmet per le pizze – prosegue l'imprenditore – prodotti con buoni margini di guadagno alla vendita, che ci consentono la giusta remunerazione per tutti gli attori della filiera".

Tra i progetti per il futuro, stiamo puntando su prodotti della tradizione campana come il friariello di Napoli, una varietà di broccolo molto usata nella tradizione culinaria campana che lavoriamo in vaso di vetro con olio extra vergine d'oliva in formati per la ristorazione da 680 gr e 1 kg. Dal 2019 lanceremo la produzione di una linea di spalmabili a base di peperone e capperi, olive e capperi e peperoni in agrodolce per farcire in modo veloce primi piatti e bruschette".

La Fiammante è l'unica azienda al Sud a rendere disponibili alla consultazione online i dati degli impatti sociali dell'intera produzione, certificata SFP – Social FootPrint. L'azienda cioè si impegna a far rispettare principi etico sociali a tutti i fornitori diretti e a diffondere tali principi lungo tutta la catena di fornitura.

Con ciò, rende trasparente al consumatore la filiera da cui un prodotto proviene, la localizzazione dei fornitori e degli attori coinvolti nel processo di realizzazione finale del prodotto e le relative informazioni.

Contatti: 
ICAB Spa La Fiammante
Zona Industriale lotto 14
84021 Buccino (SA) - Italy
Tel.: +39 081 5615316
Cell.: +39 335 7586106
Email: info@lafiammante.it
Web: www.lafiammante.it