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Anche la plastica puo' essere sostenibile

"Come consueto, Fruit Attraction non delude e si dimostra una fiera molto interessante. Oltre a crescere in termini di padiglioni e visitatori, è cresciuta anche in ambito di internazionalizzazione. Sostanzialmente la nostra presenza a Madrid è una riconferma di quanto abbiamo fatto negli ultimi anni. Un esempio: il sistema Life+ per aumentare la shelf life dei prodotti. Abbiamo, inoltre, ampliato sempre di più la gamma di cestini termosaldabili perché questa è la tendenza in atto".

Così a FreshPlaza Roberto Zanichelli, sales & marketing manager di ILIP durante la tre-giorni fieristica madrilena. "In vetrina anche la gamma di imballaggi food-to-go, complementari alle confezioni classiche per l'ortofrutta di I o II gamma. Il cambiamento nelle esigenze di consumo può portare a imballaggi più piccoli e/o più comodi (convenience)".

Secondo Zanichelli, si registra un'attenzione massima sulla sostenibilità ambientale. "Per noi è uno step normale, avendo chiuso il riciclo del PET dalla bottiglia post consumo al nuovo imballaggio. Inoltre, possiamo fare il 100% di r-PET e, dal 2002, facciamo imballaggi in PLA, polimero compostabile - continua Zanichelli - In fiera forse ci aspettavamo di avere maggiore richiesta di prodotti maggiormente sostenibili. Non è detto che una confezione di carta sia più sostenibile rispetto a una di plastica: bisogna fare delle valutazioni oggettive, che non sempre sono quelle che ci si aspetta".

Si registra un maggiore realismo soprattutto da parte dei grossi gruppi di confezionatori e dei retailer. "Siamo convinti che bisogna aumentare la parte interna di riciclato in un vassoio - conclude Zanichelli - o fare in modo che si arrivi a un ciclo chiuso da cestino a cestino o da vassoio a vassoio, e non da bottiglia a cestino/vassoio".