La cauterizzazione a freddo del fico d'India si è rivelato un sistema energeticamente efficiente per allungare la conservazione post-raccolta. Il frutto è stato cauterizzato con ghiaccio secco a diverse pressioni mediante una pinza robotizzata che pressurizza il frutto. "I risultati hanno mostrato che il fico d'India criocauterizzato può essere conservato fino a quattro mesi - riferiscono i ricercatori dell'Università Autonoma di Chapingo (Messico) - Oltre l'80% dei frutti in conservazione sono risultati commercializzabili 90 giorni dopo la criocauterizzazione".
Il fico d'India è un frutto altamente deperibile, che inizia a deteriorarsi dopo diversi giorni di conservazione a temperatura ambiente. Dopo due settimane, il 70% della frutta mostra segni di deterioramento. I ricercatori messicani hanno messo a punto un processo di criocauterizzazione che utilizza una pinza pneumatica che preme il frutto contro una parete di ghiaccio secco inserita all'interno di una camera isolata termicamente.
Per lo studio sono stati trattati lotti di 1800 frutti al giorno, considerando diverse condizioni ambientali di raccolta (sole, nuvole e pioggia).
"Il miglior trattamento criocauterizzante per i fichi d'India è stato di 150 kPa per 15 secondi, che ha permesso di avere dall'82% all'86% di frutti commerciabili dopo 90 giorni di conservazione, per frutti raccolti in condizione di pioggia, nuvole e sole, rispettivamente - riferiscono i ricercatori - La cauterizzazione ha modificato le proprietà di trasferimento di calore del tessuto trattato tra i 5 e 10 secondi e una pellicola protettiva è risulta ben formata dopo 3 ore. La criocauterizzazione è risultata una buona alternativa per aumentare la durata di conservazione dei fichi d'India, tuttavia per avere la migliore performance dovrebbe essere applicata su frutti raccolti senza condizioni di pioggia".
Fonte: Hahn-Schlam Federico, Valle-Guadarrama Salvador, Jenkins Tim, 'Robotic cactus pear cryocauterization increases storage life
', 2019, Postharvest Biology and Technology
, Vol. 147, pag. 132-138.