Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La risposta del Ministro Centinaio al question time sulla cimice asiatica

Qui di seguito la risposta del Ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio  al question time del 18 ottobre 2018 sulla cimice asiatica.

L'Halymorpha halys o cimice marmorata - un insetto originario dell'Asia orientale che è stato rinvenuto per la prima volta in Europa a partire dal 2004 e la cui presenza è attualmente accertata anche nel continente nordamericano - ha un'elevata polifagia, tant'è che si segnalano più di cento ospiti vegetali.

L'insetto - che arreca danni su vari fruttiferi e colture erbacee - ha dimostrato un'elevata capacità di diffusione nel Mediterraneo e nell'areale europeo, pur non venendo poi incluso tra gli organismi nocivi da quarantena per l'Unione, visto che la sua rapida distribuzione su una vasta area geografica ne ha precluso ogni tempestivo intervento di eradicazione.

Nell'ambito delle misure di contrasto al parassita - che includono interventi di lotta dedicati e basati su strategie di intervento integrate - risulta fondamentale l'attività di monitoraggio mirata nelle singole aziende agricole e sulle diverse colture, così come è importante ricordare che il successo nel contrasto al parassita non è assicurato dall'esclusivo utilizzo di trattamenti chimici, vista l'elevata mobilità della specie che può riposizionarsi su differenti colture.

In seno al Comitato Fitosanitario nazionale sono state identificate le azioni prioritarie volte a contrastare i danni del parassita, che si sostanziano in attività dedicate di divulgazione e monitoraggio a cura dei Servizi Fitosanitari delle Regioni interessate dal problema, in collaborazione con le strutture tecniche territoriali, per supportare gli agricoltori nella lotta all'insetto.

In particolare il Centro di Ricerca Difesa e Certificazione(CREA-DC) è stato identificato come istituto di supporto per l'approfondimento degli aspetti scientifici e, nel contempo, sono state avviate sperimentazioni con prove "in campo" e in laboratorio, per individuare le sostanze più idonee al contrasto e, in tal senso, sono state ottenute le relative autorizzazioni.

Con riferimento specifico al controllo biologico per la difesa della frutticoltura nazionale sono stati avviati studi dedicati per porre in essere interventi con antagonisti naturali del parassita.

In particolare, le ricerche svolte nell'ambito del Progetto nazionale denominato"ASPROPI", hanno permesso di individuare in ambienti dell'Italia centrale un imenottero parassita delle uova della cimice, Ooencyrtus telenomicida, allevabile in biofabbriche su ospiti alternativi. Una popolazione del parassitoide è stata trasferita nei laboratori CREA e mantenuta in ambiente controllato, dove si è mostrata in grado di parassitizzare efficacemente le uova della cimice.

Per la verifica "in campo" delle potenzialità dell'antagonista naturale - impiegabile in un contesto integrato per la difesa della frutticoltura nazionale - sono state effettuate prove dirette in frutteti condotti con differenti metodologie e l'antagonista ha mostrato nei frutteti produttivi - nei quali è necessario il controllo anche di altre avversità - limiti di efficacia e di permanenza negli ambienti.

Per l'utilizzo di antagonisti naturali provenienti, invece, dal territorio d'origine del parassita in prove estensive in campo, tese a valutarne l'efficacia e le migliori modalità d'impiego, sarà prima necessario risolvere le problematiche legate al divieto di introdurre in natura specie o popolazioni non autoctone.

A questo proposito, tenuto conto dell'importanza di procedere tempestivamente alla verifica delle potenzialità e dei rischi connessi all'introduzione di antagonisti naturali provenienti dall'area di origine della cimice asiatica - previa acquisizione delle necessarie certificazioni di legge - questo Ministero ha già autorizzato il CREA ad introdurre, in condizioni di quarantena e per soli motivi di studio, la specie ritenuta a livello mondiale più efficace: Trissolcus Japonicus (Samurai wasp), a carico del quale sono in fase avanzata i necessari studi, in particolare quelli sull'impatto ambientale nei nostri agroecosistemi.

Contestualmente, nell'ambito dei progetti finanziati da questo Ministero, il CREA sta proseguendo le ricerche su tutti gli antagonisti naturali della cimice attivi sul territorio nazionale, che stanno iniziando ad utilizzare la cimice come vittima.

Fonte: Mipaaft

Data di pubblicazione: