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De Castro: no a riforma PAC che calpesta il ruolo del Parlamento UE

Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo lancia l'allarme: l'attuale proposta di riforma della Politica agricola comune dopo il 2020 è impostata sulla negoziazione diretta tra Esecutivo UE e Stati membri, svuotando la ComAgri del Parlamento UE delle sue competenze in materia di riforma della PAC. Non solo. Anche le Regioni sono messe fuori gioco, e al rischio di rinazionalizzazione della PAC si aggiunge quello di una centralizzazione delle decisioni a livello nazionale.

"Oggi i capigruppo politici all'Europarlamento - ha spiegato in una nota De Castro - hanno riconosciuto i rischi a cui stiamo andando incontro nel definire il futuro della più importante politica europea, decidendo di organizzare il prima possibile un dibattito in ComAgri sulle implicazioni istituzionali del documento sul tavolo delle istituzioni UE", come annunciato dal Presidente Siekierski (Ppe, Polonia) nell'audizione pubblica sul futuro della PAC .

"La struttura immaginata dall'esecutivo UE per riformare l'agricoltura europea - prosegue De Castro - indebolisce il nostro ruolo di eurodeputati, che siamo gli interlocutori più diretti delle richieste che giungono dai territori, che facciamo nostre affinché le decisioni europee tengano conto delle specificità e dei bisogni di tutti". Insomma, conclude De Castro, "in quanto colegislatori non intendiamo finire calpestati nelle nostre prerogative. La PAC è lo zoccolo duro dell'UE, ed è alla base della prima industria comunitaria, quella agroalimentare, che conta 44 milioni di addetti. Ha diritto alla più alta considerazione".

Fonte: Ansa

Data di pubblicazione: