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Convegno durante il Macfrut a Rimini

PSA kiwi: dal Veneto i primi risultati per sconfiggere il batterio

Cancro batterico del kiwi: primi risultati dal progetto approvato dalla Regione del Veneto a fine 2014 e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie dell'Università di Verona. In via di sperimentazione due sostanze naturali utili per la lotta. Il convegno giunge proprio a poche settimane di distanza da un ritorno preoccupante della malattia (cfr FreshPlaza del 22/03/2017).



Grazie alla ricerca svolta in Veneto, è stata ricostruita la mappa dei geni del batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA) con una profonda analisi cercando di capire perché la PSA aggredisca proprio il kiwi, oltre all'individuazione delle specifiche caratteristiche dei ceppi di PSA biovar 3 che hanno causato le violente epidemie degli ultimi anni, ossia la chiave di comunicazione pianta-batterio per poter spiegare tale aggressività.

I risultati saranno presentati durante il prossimo Macfrut (10-12 maggio a Rimini).

"La Regione Veneto – spiega Veronica Bertoldo, responsabile del progetto – ha investito oltre un milione di euro nel progetto. A due anni dall'avvio degli studi sono arrivati risultati concreti dal Gruppo di ricerca in biologia vegetale e metabolomica coordinato dalla professoressa Flavia Guzzo dell'Università di Verona. E questi dati saranno presentati in fiera durante un convegno".



Questi i numeri del kiwi in Veneto: rappresenta il 15% dell'intera superficie e produzione nazionale con 70mila tonnellate realizzate nel 2016, circa 1.000 produttori e 3.700 ettari coltivati (3.100 in produzione), di cui 3.000 nella sola provincia di Verona (2.400 in produzione). I risultati naturalmente andranno a beneficio di tutto il comparto a livello nazionale e rappresentano un ulteriore passo in avanti nella lotta alla malattia.

"Trattandosi di proteine batteriche – spiega la professoressa Annalisa Polverari dell'Università di Verona - che costituiscono un sistema di percezione del batterio, riteniamo che tale complesso possa scatenare la virulenza, come indicano gli esperimenti di espressione genica fino a oggi condotti. Comprendere tali meccanismi ci permetterà di disegnare inibitori chimici o biologici ad hoc perché il nostro obiettivo è quello di disarmare il batterio senza impiegare fitofarmaci battericidi per non causare l'evoluzione di ceppi resistenti".

Il progetto ha portato anche allo studio di 500 sostanze naturali. Tra queste ce ne sono alcune piuttosto promettenti: due oli naturali che hanno azione preventiva sulle infezioni fogliari. Sono nano-emulsioni che, proprio per la loro dimensione, entrano facilmente all'interno della pianta e potrebbero anche riuscire a raggiungere il batterio nei tessuti già infetti.

"Un altro importante risultato – conclude la professoressa - interessa un estratto di origine vegetale che mostra una buona attività antibatterica e che a breve sarà oggetto di brevetto congiuntamente da parte dell'Università di Verona e della Regione del Veneto".

Per maggiori info sul convegno:
Cesena Fiera

Via Dismano 3845
47522 Cesena (FC) - Italy
Tel.: +39 0547 317435
Fax: +39 0547 318431
Email: info@macfrut.com
Web: www.macfrut.com