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Circa 100 milioni di euro

Nubifragio Calabria: prima stima dei danni

La prima stima dei danni da nubifragio in Calabria (cfr. FreshPlaza del 08/10/2018) ammonta a circa 100 milioni di euro. Strutture aziendali e infrastrutture rurali, ma anche colture, che necessariamente devono essere ripristinate per ripartire con i cicli produttivi ed evitare peraltro il licenziamento dei lavoratori. E' quanto si legge in una nota di Coldiretti Calabria che chiede al presidente della Regione Oliverio di garantire l'immediato pagamento dell'anticipo Pac e Psr che può arrivare fino all'85% dell'importo spettante nel 2018, al fine di fare avere una prima liquidità agli agricoltori.

E chiede, in particolare, che questa emergenza non venga affrontata con la stessa infelice tempistica di come avvenuto per l'alluvione di agosto 2015 a Corigliano e Rossano, i cui danni all'agricoltura ancora non hanno avuto il ristoro dovuto e le ferite al territorio non sono state ancora rimarginate.

Nel lametino i maggiori problemi si sono verificati in prossimità dei quattro fiumi (Sant'Ippolito, Amato, Turrina, Cantagalli) esondati per mancanza di pulizia e manutenzione ormai da diversi anni. Le aree agricole - lametino, crotonese, pre-aspromonte tirrenico, pre sila catanzarese - sono quelle maggiormente colpite dall'ultimo nubifragio e sono tra le più produttive e significative della Calabria.

Il Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese ha immediatamente avviato le operazioni necessarie, intervenendo in via straordinaria sul territorio. A memoria degli operai che da più tempo lavorano al Consorzio, un evento come quello dei giorni scorsi non si ricorda: almeno non su un'area così estesa e non contemporaneamente su così tanti corsi d'acqua.

Da una prima stima del tavolo tecnico-operativo consortile che sta costantemente monitorando la situazione e approntando i vari interventi nelle zone più colpite, è scaturito che occorrono 12 milioni di euro solo per la manutenzione ordinaria e straordinaria.

"Il Consorzio - precisa il presidente Grazioso Manno - nel corso del tempo, seppure con risorse minime, quasi insignificanti, ha costantemente provveduto alla manutenzione ordinaria dei fossi di propria competenza. L'azzeramento delle risorse, avvenuto in questi anni, per la rete di colo e l'irrigazione da parte della Regione Calabria certamente non favorisce l'azione di prevenzione e per questo chiediamo che venga ripristinato il relativo finanziamento così come la possibilità di fare ricorso a somme urgenze".