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Grecia: una crescente potenza nel settore della frutta

La Grecia è ben nota per la sua ricca storia agricola, e produce - tanto per citare alcune colture - cotone, grano, ortaggi e tabacco. Con l'evoluzione della tecnologia e la crescente globalizzazione delle comunicazioni e dei trasporti, il mercato si trova di fronte a una dura concorrenza, esortando nazioni e aziende a massimizzare i loro sforzi nell'offerta di prodotti e servizi di alta qualità, il tutto a un prezzo equo.

George Kallitsis, responsabile delle esportazioni per l'impresa greca Protofanousi Fruits SA (Proto), ha esaminato il potenziale di tre prodotti per i quali Proto è il principale esportatore del paese: kiwi, ciliegie e uva.

Come lo fanno in Grecia
"E' vero che il fresco, come carne e ortaggi, è una merce difficile da commercializzare: i trasporti devono essere immediati e veloci per mantenere la freschezza dei prodotti, ma i prezzi bassi ricevuti dai produttori sono spesso insostenibili, dati i costi di produzione elevati. Ecco perché l'Unione Europea sta fornendo assistenza finanziaria a molti agricoltori, e tuttavia ci sono stagioni in cui i produttori lottano per chiudere in pari - cosa che è previsto ora accada più di frequente".

"Sebbene gli agricoltori greci non siano leader nel settore agricolo quando si tratta di soluzioni innovative, essi sanno adattarsi rapidamente alle trasformazioni dei mercati, si sono resi conto che specializzarsi è la chiave per sopravvivere, piuttosto che la coltivazione di piccole quantità di ortofrutta di diverse categorie. Kiwi, ciliegie e uva senza semi sono tra le merci in cui i produttori greci sono specializzati - intelligentemente, a quanto pare".

I kiwi aprono la strada
"Nonostante vengano coltivati in Grecia da oltre 40 anni, solo nell'ultimo decennio hanno ricevuto un'attenzione adeguata da parte dei produttori e del governo. Questo grazie ai continui sforzi degli esportatori greci - non ultimo Proto, il più importante esportatore del Paese - che hanno reso disponibili in tutto il mondo i kiwi greci di alta qualità".

"Le coltivazioni di kiwi sono aumentate da 8.450 ettari nella stagione 2016/17 a 9.100 in quella 2017/18. Delle 220mila tonnellate raccolte nel 2017, oltre l'80% è stato esportato, soprattutto in Europa e Asia. Considerato che ogni anno vengono piantati nuovi alberi, mi aspetto che la produzione greca superi le 250mila tonnellate di frutta entro i prossimi due anni, arrivando a 300mila entro il 2022. Per quanto riguarda Proto, l'impresa ha lavorato 13.300 tonnellate di kiwi nel 2016,  e 15.000 nel 2017".

Attenzione sulle ciliegie
"Per le persone che lo sanno, le ciliegie sono un frutto molto difficile da gestire, avendo a disposizione solo una piccola finestra di un mese e mezzo circa, in cui raccogliere, confezionare e spedire i frutti ai rivenditori al dettaglio. Esistono moltissime varietà diverse, con particolari caratteristiche: il calibro è ovviamente molto importante, ma anche colore, croccantezza, gusto e conservabilità fanno sì che le varietà migliori si distinguano. Molte cultivar sono coltivate in Grecia; le principali esportazioni però riguardano le Germensdorfer, Ferrovia, Skeena, Cordia e Bakirtzeika".

"Nel 2014 la produzione è stata di 70.000 tonnellate, aumentando di 10.000 tonnellate nel 2015 e raggiungendo quasi 100mila ton nel 2016. Nel 2017 la produzione è nuovamente scesa a 84.000 tonnellate. I numeri ufficiali del 2018 non sono ancora stati pubblicati, ma le forti precipitazioni registrate a fine giugno hanno causato danni significativi".

"Le esportazioni ammontano a 20.000 tonnellate l'anno, con Germania, Italia e Scandinavia come principali mercati fino a luglio scorso. Proto ha gestito 4.000 tonnellate nel 2017 e quasi 5.000 nel 2018, diventando così il maggiore esportatore greco". Nel 2017 Proto ha investito in una macchina per la selezione ottica con una capacità di 30 frutti al secondo, che ha consentito all'impresa di lavorare circa 10 ton di ciliegie ogni ora, a secondo delle dimensioni dei frutti.

L'uva è il futuro!
"Il futuro è qui, e ha la forma dell'uva da tavola secondo i dati più recenti: il prodotto ha generato un fatturato globale di 14,89 miliardi di euro nel 2017. L'UE ha prodotto 1,45 milioni di tonnellate di uva nel 2017, rappresentando il 6% della produzione globale. La Cina conta per il 49%, con India e Turchia che rappresentano rispettivamente il 13% e il 9%. L'Italia è il maggiore produttore di uva in Europa, con il 58% della produzione, seguita dalla Grecia, con l'1,4% della produzione globale".

"Tuttavia, l'UE e in particolare la Grecia stanno affrontando un'ulteriore sfida, ed è ancora più difficile per i produttori rimanere competitivi sul mercato globale dell'uva da tavola. Questo succede perché le aziende greche sono generalmente molto piccole e per loro è difficile sostenere i costi. Crimson e Thomson sono le principali varietà esportate dalla Grecia, prevalentemente in altri Paesi dell'UE, e soprattutto in Germania e Regno Unito - ha spiegato Kallitsis - La crescente domanda di uva senza semi disponibili per un periodo più lungo (se possibile fino a Natale) ha comportato l'impianto di varietà più tardive e ha costretto Proto a concentrarsi su oltre 12 nuove varietà di uva bianca, rossa o nera proprio per soddisfare questa domanda".

Per quanto riguarda la sua previsione? "La stagione 2018 sembra stia cominciando in anticipo, e noi puntiamo a raggiungere 1.000 tonnellate di Crimson e Thomson senza semi, oltre a piccole quantità della nuova arrivata, la varietà Arra. L'uva da tavola ha un grande potenziale finanziario per produttori, imballatori e rivenditori al dettaglio. I prossimi anni sembrano promettenti per questo commercio, soprattutto grazie alle nuove varietà che entreranno in gioco".

Per maggiori informazioni:
George Kallitsis 
Proto S.A.
Tel.: +30 6972822060 
Email: georgek@proto.gr
Web: www.proto.gr