Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
Argentina, Perù, Uruguay e Cile

Previsioni commerciali e volumi attesi per l'attuale stagione dei mirtilli

Nell'ambito di una strategia di comunicazione dei principali Paesi produttori dell'America Latina, Federico Bayá, presidente della ABC, Miguel Bentín, ex presidente della ProArándanos, Álvaro Galione, rappresentante della UPEFRUY e Andrés Armstrong, presidente del Comitato cileno per i mirtilli (Chilean Blueberry Committee), hanno condiviso previsioni commerciali e volumi attesi per la stagione in corso.

Nella scorsa campagna, il totale delle spedizioni dall'America del sud è ammontato a 176.850 tonnellate, il che significa una crescita del 17%, guidata soprattutto dal Perù (+76%). Per quanto riguarda gli arrivi, è stato registrato un picco nella 51ma settimana per l'avanzata del Cile, ma nel complesso l'offerta è stata più uniforme, come risultato della continua presenza di Perù e Messico per tutta la campagna. La tendenza è che la stagione commerciale così com'è stata finora, scomparirà. La finestra delle esportazioni di ottobre è di 2.500-3.000 tonnellate, e nel mese di aprile l'offerta si trova in una situazione piuttosto stabile, e così continuerà ad essere dal momento che questi due Paesi continueranno a incrementare la propria offerta.

L'Argentina prevede di raggiungere le 20.000 tonnellate e il 34% delle spedizioni marittime
Le esportazioni argentine di mirtilli dovrebbero aggirarsi intorno alle 20.000 tonnellate, delle quali l'85% sarà concentrato nelle mani delle aziende membri dell'ABC. Il picco dovrebbe verificarsi nella 43ma settimana con 2.034.273 kg. Secondo le stime reali riportate dai membri del Comitato, il 34% sarebbe rappresentato da spedizioni marittime, e gli Stati Uniti dovrebbero rappresentare il 55% di tali spedizioni.

"Questo aumento è importante, ma dobbiamo continuare a pianificare una crescita in questa direzione. Abbiamo compreso il nuovo scenario e raccolto la sfida, soprattutto nella 43ma e nella 45ma settimana, nelle quali il mercato probabilmente non sarà favorevole alla spedizione di 1.400 tonnellate per via aerea. I volumi di frutta biologica potrebbero, per la prima volta, essere stimati a 3.000 tonnellate circa, per essere equamente distribuiti tra Stati Uniti ed Europa. Il 68% di questo volume dovrebbe essere spedito via mare, soprattutto perché la frutta destinata agli Stati Uniti dovrebbe essere sottoposta a un trattamento a freddo.

A proposito di questo mercato, Federico Bayá di ABC ha sottolineato che "l'Argentina non è più protagonista, ma ha piuttosto il ruolo di adeguare l'offerta agli Stati Uniti". In questo contesto, l'Argentina sta promuovendo, per il secondo anno consecutivo, la propria campagna "Taste the Sweetness, Feel the Difference" (Assapora la Dolcezza, Senti la Differenza, ndt) per il mirtillo argentino e il gusto che lo contraddistingue.

Il Perù prevede di raggiungere le 75.000 tonnellate e il 100% delle spedizioni marittime
La crescente offerta del Perù, nonostante sia ancora alta, non è più a 3 cifre. Nella stagione 2015/16 il Perù ha esportato 13.136 tonnellate, che sono aumentate del 105% nella campagna 2016/17, con 26.886 tonnellate. Nella scorsa stagione (2017/18) il volume delle esportazioni è ammontato a 48.766 tonnellate, e le previsioni per il 2018/19 parlano di 75.000 tonnellate di mirtilli, che rappresenterebbero una crescita del 54% rispetto alla precedente campagna.

Tale stima viene effettuata prendendo in considerazione l'aumento degli ettari e l'inizio della produzione nell'attuale areale. La distribuzione delle spedizioni mostra delle similitudini tra le ultimi tre stagioni, con un picco nel mese di ottobre pari al 28% del totale. Miguel Bentín sostiene che sia troppo presto, e che le stime potrebbero essere un po' imprecise, sebbene le condizioni climatiche di quest'anno siano molto simili a quelle degli anni precedenti, e la curva potrebbe pertanto risultare anch'essa molto simile.

"Questa campagna è effettivamente cominciata in anticipo, nella 26ma settimana, e dovrebbe finire nella 12ma del prossimo anno. Si parla, cioè, di tre quarti dell'anno". Nelle ultime tre stagioni è stata osservata una chiara tendenza a ridurre le spedizioni per via aerea, e per la stagione in corso è previsto che siano meno dell'1%, che, secondo Bentín, è dovuto al fatto che i volumi di prodotti peruviani sono adatti alla spedizione per via marittima e che il costo delle spedizioni aeree non sia conveniente per i produttori peruviani.

Per quanto riguarda i mercati, c'è una crescita globale complessiva del 54%, guidata soprattutto dalla Cina, la quale registrerà una crescita del 60%, ricevendo il 15% delle spedizioni di questa stagione, a discapito dei volumi destinati agli Stati Uniti. Sono attualmente in corso negoziati per aprire i mercati di Corea del Sud, Giappone, Malesia, Taiwan e India.

L'Uruguay si prepara a esportare 2.000 tonnellate per via aerea
L'Uruguay ha consolidato 350 ettari di produzione di mirtilli quest'anno, motivo per cui le esportazioni sono stimate a 2.000 tonnellate per la finestra commerciale da settembre a dicembre. Del totale, il 40% verrebbe inviato negli Stati Uniti, dal momento che l'Uruguay possiede solo tre centri per l'applicazione di bromuro di metile. La principale destinazione diventa quindi l'Europa, con il 46% delle spedizioni, e l'Inghilterra con il 14%.

Álvaro Galione, rappresentante della UPEFRUY, ha spiegato: "L'anno scorso abbiamo registrato grandinate che hanno causato un brusco calo della produzione fino a 1.200.000 kg, ma stiamo lavorando per risolverlo. Attualmente il 10% dell'area è protetta da reti anti-grandine". Lo sviluppo del settore si basa al momento sulla sostituzione delle varietà con altre più produttive e maggiormente richieste dal mercato, oltre che sul miglioramento delle varietà precoci per arrivare sul mercato quando c'è meno disponibilità di frutta e si possono ottenere prezzi migliori.

Sono state anche introdotte nuove tecnologie nel packaging, e alcune aziende stanno lavorando sulla robotizzazione. Galione ha dichiarato che il terminal cargo dell'Uruguay (TCU) è uno dei punti di forza del settore, in quanto può trattare 300 tonnellate al giorno, e questo grazie agli investimenti fatti sulle celle refrigerate e all'agilità di funzionamento, raggiunta tramite un lavoro congiunto dei settori privati e governativi.

Tenendo conto che, durante tutta la stagione, l'Uruguay spedisce 2.000.000 kg, la capacità di carico dell'aeroporto consente di gestire senza difficoltà i volumi giornalieri anche nei periodi di picco. Per quanto riguarda le spedizioni marittime, anche se la profondità del porto di Montevideo è buona, ci sono ancora alcuni svantaggi con le compagnie di navigazione.

Dopo la stagione da record, il Cile adeguerebbe la stima delle esportazioni per la campagna in corso
Andrés Armstrong, direttore del Comitato, ha presentato i risultati della scorsa stagione, che hanno mostrato una crescita del 6%, raggiungendo un record di 110.351 tonnellate esportate. "Le condizioni climatiche hanno reso più facile avvicinarci al potenziale produttivo di molte colture. Nel caso dei mirtilli, prevedo una contrazione del 6,7% per le esportazioni del prossimo anno, che arriveranno a 102.876 tonnellate. Questo perché, come abbiamo dimostrato ai produttori, parte della frutta che una volta funzionava sui mercati, oggi non va più bene. E d'altra parte, c'è anche il problema della capacità di raccolta, che ogni anno diventa più complicata".

Per quanto riguarda i mercati, gli Stati Uniti hanno ricevuto 70.919 tonnellate (64%), seguiti dall'Europa con 25.979 ton (24%) e dall'Asia con 13.126 ton (12%). C'è una crescita stabile e costante in tutti i mercati, che la scorsa stagione avevano rappresentato rispettivamente il 4%, 12% e 5% delle esportazioni. "Quando, 10 anni fa, è cominciato il nostro lavoro nel Comitato, la nostra offerta era fortemente concentrata sul mercato nordamericano, con una notevole pressione sui prezzi. Ma siamo stati in grado di cercare nuovi mercati e prepararci ad entrare in Cina con una offerta crescente e che garantisce una buona qualità e soddisfacenti condizioni del prodotto all'arrivo".

Armstrong ha poi evidenziato un cambiamento significativo registrato nei porti d'ingresso per le spedizioni verso l'Europa: Barcellona si colloca al terzo posto, Amburgo al secondo e Rotterdam al primo. Sono inoltre in corso i negoziati per l'apertura del mercato indiano.

Data di pubblicazione: