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Diventa ingrediente di un'Amatriciana 100% reatina

Selezionato, conservato, riscoperto 50 anni dopo: la nuova vita del pomodoro Ovalone

Erano gli anni Sessanta. Un gruppo di genetisti guidato da Carlo Jucci lavorava al miglioramento varietale di peperoni e pomodori. Tra questi ultimi, alcune tipologie destinate all'industria fecero storia anche all'estero; altre rimasero accantonate per future valutazioni. Nel corso del tempo, tuttavia, il centro di ricerca che oggi porta il nome di Jucci cambiò gestione (passando, nel 1978, da Uni Pavia a Uni Perugia) e programmi di lavoro. Solo i ricercatori più anziani si ricordavano di un pomodoro particolarmente interessante, il cui germoplasma era stato conservato tra le sementi selezionate cinquanta anni prima.

Il pomodoro Ovalone
L'agronomo Enrico Taddei racconta a FreshPlaza: "Il seme era ancora là, conservato presso il Centro Sperimentale Appenninico del Terminillo "Carlo Jucci", propaggine dell'Università di Perugia nel cuore della Piana reatina. Provammo a farlo germinare nel 2010/11 e funzionò. Sin dalla prima prova colturale, mi resi conto che non aveva quei limiti che di solito si riscontrano nelle antiche varietà riscoperte di pomodoro, bensì aveva tutti i connotati di una cultivar già selezionata e migliorata, ma mai posta in produzione prima di allora".

Pomodoro Ovalone, fresco e trasformato

Il pomodoro, denominato Ovalone, si presenta con bacca di pezzatura media ma ad alto peso specifico (intorno a 150-200 grammi) per via della polpa soda e consistente, poco acquosa. Presenta buccia spessa e lunga serbevolezza sulla pianta. La pianta è determinata (con altezza, cioè, contenuta - non supera i 60 cm - e ottima per la meccanizzazione), molto produttiva, rustica e resistente, ben adatta al clima della Piana reatina. Grazie a un ottimo rapporto acidi/zuccheri (grado Brix fino a 5,5) si presta a svariati usi, con doppia attitudine al consumo fresco o trasformato.

Il sugo all'Amatriciana come emblema di rinascita dopo il terremoto
Agosto 2016, uno spaventoso terremoto devasta Amatrice e altri comuni del reatino. Tra le tante iniziative di solidarietà, molti adottano il sugo all'amatriciana e i suoi ingredienti tipici per sostenere l'economia locale. Lo stesso Comune di Amatrice avvia un iter per il riconoscimento del marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita) per il suo piatto tipico. Tra gli ingredienti, il guanciale e il pecorino sono quelli provenienti da Amatrice, mentre per il pomodoro, il peperoncino e i condimenti non si richiede una specifica origine. Parte allora un progetto, coordinato dalla Camera di Commercio di Rieti, perché anche, polpa, spezie, olio e vino utilizzati nella ricetta abbiano origini locali.

Per il peperoncino, il centro "Carlo Jucci" ha già in stadio avanzato una selezione denominata Sabino (cfr. precedente articolo); per il pomodoro, la scelta cade proprio sull'Ovalone, per il quale è in corso l'inserimento nel Registro Volontario Regionale (RVR) per la biodiversità, gestito dall'Arsial.

Sopra: pomodoro Ovalone. Sotto: peperoncino Sabino

Il tecnico ricercatore Valerio Vecchiarelli spiega: "L'Ovalone è perfetto per la coltivazione in pieno campo. Si adatta al terreno caratteristico della Piana reatina, dove non soffre delle notevoli variazioni delle temperature notte/giorno. Sembra resistere alquanto alle avversità di tipo crittogamico e a quelle parassitiche. Si trapianta in primavera e si raccoglie in estate. Si consuma a piena invaiatura a rosso e la sua polpa risulta ideale per la lavorazione industriale, in quanto non rilascia acqua. Per la stagione 2018, ne abbiamo moltiplicate diecimila piante e le abbiamo distribuite inizialmente a una decina di produttori locali. Tre di loro hanno avuto la perseveranza di giungere fino alla raccolta, soddisfacente in termini di qualità e quantità".

A quel punto, i volumi raccolti sono stati conferiti alla Copagri di Rieti che, per mezzo del suo presidente, Guido Colasanti, ha avviato il processo di trasformazione presso il pastificio Antica Pasta Sabina di Greccio (RI).

L'Amatriciana 100% reatina
Ieri sera, 25 settembre 2018, con un evento in grande stile presso il ristorante per cerimonie "La Foresta" di Rieti, è stato ufficialmente presentato il sugo all'Amatriciana con ingredienti tutti di origine locale e pasta prodotta dal grano "San Pastore" (cultivar di frumento ottenuta da Nazareno Strampelli).

Sopra e sotto: chef al lavoro

Il sugo all'amatriciana è stato preparato sul momento, ma può essere fornito già pronto in confezioni da 480 ml, ideali per il consumo di 4 persone. Il sugo pronto ha una conservabilità di 45 gg in frigorifero.

Sulla sinistra, dettaglio del prototipo di confezione di sugo pronto per Amatriciana 100% reatina.

Erano presenti tra gli altri, nell'occasione, i titolari e rappresentanti delle aziende Salumificio Sano (che produce guanciali e prosciutti amatriciani), caseificio Petrucci (produttore del pecorino di Amatrice), Antica Pasta Sabina e l'orticoltore locale Riccardo Santarelli. Con loro, il presidente Copagri Rieti, il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini e, per il Centro "Carlo Jucci", Simona Fiorentino e il responsabile tecnico Roberto Angelucci, oltre ai già menzionati Valerio Vecchiarelli ed Enrico Taddei.

Foto di gruppo in occasione dell'evento: il primo a sinistra è il presidente Copagri Rieti, Guido Colasanti, affiancato dalle rappresentanti delle imprese fornitrici di guanciale e pecorino. Sulla loro sinistra, Valerio Pitoni del pastificio e l'orticoltore Riccardo Santarelli. Al centro, con la cravatta, il presidente CCIAA Rieti, Vincenzo Regnini, alla sua sinistra il fondatore del Salumifico Sano, Gianfranco Castelli; sulla destra, i tecnici ricercatori del Centro "Carlo Jucci", con Simona Fiorentino e Valerio Vecchiarelli. Clicca qui per un ingrandimento della foto.

Regnini: "Qui nella Piana reatina abbiamo 9mila ettari di terreni, tra i più fertili e ricchi di acqua del mondo. La pianura era, anticamente, un lago, cosa per cui è ricca di microelementi che favoriscono le colture orticole, senza bisogno di ulteriori apporti. Dalla Piana del Fucino, ben più celebre di noi, alcune imprese hanno già manifestato interesse per il nostro territorio. Io sogno di vedere questo areale trasformato in un'oasi di coltivazioni sostenibili, che possano costituire una occasione di sviluppo per l'economia locale".

Contatti:
Per la varietà di pomodoro Ovalone
Centro Appenninico del Terminillo "Carlo Jucci" 
Piana Reatina, Via Comunali 43
Email: simona.fiorentino@unipg.it

Per il sugo all'Amatriciana 100% reatino
Antica Pasta Sabina
Valerio Pitoni
Via Limiti Sud 92
02045 Spinacceto - Greccio (RI)
Cell. (+39) 328 4852630
Tel. (+39) 0746 753233
Email: info@anticapastasabina.it