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Focus sul mercato globale dei mirtilli

Anche se nessuno ne è proprio certo è prevista una crescita nel consumo di mirtilli. Ci sono molte opportunità soprattutto in Europa. Inoltre, all'interno del mercato americano i commercianti stanno cercando nuovi modi per incrementare il consumo.

La stagione cilena infrange i record

La stagione cilena si è conclusa e, nonostante qualche volume ancora da esportare, i quantitativi totali della stagione 2016/17 non muteranno: segnato un nuovo record nelle esportazioni cilene di mirtilli, superando tutte le previsioni e le 100mila tonnellate esportate per la prima volta. Nella 11ma settimana, le esportazioni totali erano di circa 103mila ton, il 13% in più rispetto al totale esportato nella campagna 2015/16 e il 9% in più rispetto a quanto previsto per questa campagna. Questo record storico ha portato a volumi maggiori spediti verso i mercati di Asia ed Europa, che sono aumentati rispettivamente del 54% e 14%, mentre il Nord America è cresciuto del 7%. Nel complesso, il 63% dei volumi di questa campagna è stato destinato agli USA, il 22% all'Europa e il 12% all'Estremo Oriente.



Un'altra caratteristica della stagione è stato il grande caldo osservato fino alla 50ma settimana del 2016. Di conseguenza, il picco si è avuto due settimane prima, nella 48ma settimana; perciò il totale delle esportazioni fino alla fine della 50ma settimana è stato superato di 23.600 ton rispetto allo stesso periodo della precedente stagione, vale a dire il +152%.

Il volume maggiore ottenuto nella stagione 2016/17 si basa su 2 fattori: scorte elevate di mirtilli surgelati negli USA e mercati più vuoti nella fase finale della campagna. Di conseguenza sono state osservate condizioni di mercato migliori nell'ultima parte della stagione. Pertanto, i raccolti tardivi del Cile si sono concentrati sulle esportazioni fresche, e quindi la riduzione del volume nella fase finale è stata minore del previsto.

L'Argentina si concentra su nuovi mercati
L'apertura di nuovi mercati ha un posto prominente nei programmi dell'Argentina. La speranza è che la Cina apra i confini alle esportazioni quest'anno. La produzione nazionale è in continua evoluzione e il Paese si aspetta un'ottima stagione per il 2017.

Il Perù mira agli USA
Secondo il Dipartimento del commercio degli USA, le esportazioni peruviane di mirtilli sono aumentate del 494,5% negli ultimi 5 anni e il Perù ha cominciato a rimpiazzare gli altri Paesi esportatori che una volta dominavano il mercato. Tutto ciò a spese di altre nazioni latinoamericane. Il Canada è stato il fornitore più colpito dall'aumento della partecipazione del Perù.

Il Messico assiste a una crescita di produzione
Secondo gli ultimi dati sul Messico, tra il 2005 e il 2015 la produzione di mirtilli ha raggiunto un tasso di crescita annuale medio del 53%, passando da 260 ton nel 2005 a 15.488 ton nel 2015. I principali stati produttori di mirtilli in Messico in termini di volume sono Jalisco, con 7.989 ton (52%); Colima, con 2.188 ton (14%) e Baja California, con 1.875 ton (12%), che nel complesso rappresentano il 78% delle 15.488 ton registrate nel 2015. A Colima, la superficie coltivata a mirtilli è aumentata con un tasso di crescita annuale medio dell'11,3% nel periodo 2012-2015, passando da 222 a 306 ettari. Anche la produzione ha avuto uno sviluppo simile, con un tasso di crescita del 18,5% nello stesso periodo, che ha portato la produzione da 1.318 a 2.188 ton. La quota maggiore è destinata a USA e Canada.





Gli USA delusi dalla produzione domestica
Il mercato statunitense si è appena lasciato alle spalle il passaggio, sempre difficile, tra la stagione cilena e quella nazionale. In Florida la raccolta è cominciata il mese scorso e sta raggiungendo il picco proprio ora. Lo stato americano ha un inverno mite che permette ottime condizioni di crescita per la coltura. Georgia e Carolina del Nord, due importanti produttori di mirtilli, hanno registrato pesanti perdite di raccolto dovute al gelo. La produzione in Georgia, uno dei maggiori produttori di mirtilli, dovrebbe diminuire del 60-70% a causa delle gelate registrate a marzo. In questo stato, solitamente la stagione della Georgia comincia il 15 aprile e dura fino al 1 luglio. La Carolina del Nord dovrebbe registrate perdite dal 50 al 70% dovute al gelo; la raccolta dei mirtilli comincia a metà maggio e continua fino al 1 luglio. Le gelate dovrebbero causare un vuoto di produzione tra il 15 maggio e il 10 luglio.

Prezzi inferiori in Cina a causa della produzione maggiore
I mirtilli stanno diventando un prodotto sempre più popolare in Cina. Quattro o cinque anni fa, quando i mirtilli hanno cominciato ad attirare l'attenzione delle persone, venivano venduti a oltre 20 euro per 500 grammi. Come risultato gli agricoltori erano impazienti di coltivare questi frutti. La produzione di mirtilli nella provincia di Shandong, principale areale, è aumentata del 50% almeno rispetto a 4 anni fa. I mirtilli locali saranno disponibili sul mercato fino al 25 aprile e la fornitura durerà fino alla fine di luglio. Qualche anno fa molti agricoltori e piantagioni hanno esteso la superficie coltivata a mirtilli, guidati dai profitti elevati. Questo è risultato in un costante calo dei prezzi dei mirtilli. Quest'anno l'area di produzione e il volume totale sono risultati relativamente stabili, perciò ci si aspetta che i prezzi siano in linea con quelli dell'anno scorso. Tradizionalmente la Cina importa i mirtilli dal Cile, ma all'inizio di quest'anno sono arrivate sul mercato le prime spedizioni di prodotto peruviano.

Israele: prezzi estremi, aumento del consumo

La richiesta di mirtilli a Israele è in aumento e, come conseguenza, per diversi anni si è verificato uno squilibrio tra fornitura e domanda. I prezzi dei mirtilli coltivati localmente ammontano a circa 20 euro/kg e raggiungono quotazioni superiori del 25% in momenti di scarsa fornitura. Anche i mirtilli importati non vengono venduti per meno di 15 euro/kg e quelli surgelati raggiungono i 10 euro/kg. I prezzi elevati, tuttavia, non hanno scoraggiato i consumatori israeliani visto che le vendite di mirtilli sono aumentate anno su anno.

I produttori israeliani si sono impegnati per incrementare la fornitura locale e soddisfare così la richiesta, generando una categoria redditizia sul mercato locale, ma le difficoltà con le condizioni di coltivazione hanno ostacolato questo sviluppo. Attualmente la maggior parte delle aziende agricole commerciali di successo che producono mirtilli si trovano nella parte settentrionale del Paese, in regioni con condizioni climatiche fredde e un'esposizione limitata al caldo durante la stagione di coltivazione. I produttori hanno previsto che lo sviluppo di nuove varietà particolarmente adatte al clima locale, permetteranno al mercato di crescere nei prossimi anni. Questo dovrebbe succedere solo sul lungo termine; significa che le attuali condizioni di mercato e i prezzi continueranno almeno per la prossima stagione e quella successiva.



Transizione graduale verso la stagione spagnola
Quest'anno a Huelva la raccolta dei mirtilli è avvenuta in tempi normali rispetto alla stagione scorsa, quando le temperature elevate anticiparono la maturazione. D'altra parte la transizione sul mercato tra i mirtilli dell'emisfero sud e quelli spagnoli è stata molto fluida. Dopo due mesi di omogeneità, i prezzi hanno cominciato a diminuire nel momento in cui i volumi di produzione a Huelva sono cominciati ad aumentare notevolmente. Un produttore ha ammesso che anche se a Huelva i volumi di produzione dei mirtilli sono aumentati, si tratta di una coltura relativamente nuova a cui si devono ancora adattare, sia in termini agronomici che commerciali. Nel settore c'è un po' di incertezza su un possibile eccesso di fornitura di mirtilli nella campagna attuale e nelle prossime. La superficie coltivata a mirtilli è aumentata molto a Huelva e sono ancora previste grandi rese, perciò si stanno avanzando dei dubbi sulla capacità del mercato di assorbire volumi di tali dimensioni.

L'Italia prevede una buona stagione
In Piemonte il 2016 è stato un ottimo anno sia in termini di produzione che di qualità e prezzi. La superficie dedicata ai mirtilli sta aumentando e sono previsti 100 ettari in più. Quest'anno la fioritura è stata buona e al momento non ci sono problemi, quindi sono previsti ottimi prezzi e ottima produzione. La raccolta comincerà a maggio. Per fare in modo di essere presenti in tutto il Paese da nord a sud, e in particolare per anticipare la produzione commerciale estendendo la stagione, la coltivazione dei mirtilli avviene anche in Calabria.

Carenze sul mercato norvegese

Le vendite di mirtilli sono elevate al momento, dopo che, secondo un commerciante, i supermercati hanno condotto campagne promozionali vendendo questi frutti a prezzi bassi. La campagna dei mirtilli ha reso le cose difficili perché, mentre i supermercati vendono le bacche a un prezzo tra 1 e 2,25 euro a cestino (a volte due) da 125 grammi, gli importatori pagano 22,50 euro per un cartone da 12 cestini da 125 grammi. "Attualmente stiamo pagando prezzi maggiori per via del gap di fornitura causato dalla conclusione della stagione dell'emisfero sud e stiamo aspettando le nuove forniture da Marocco e Spagna".

Il mercato francese cresce
La produzione europea sta aumentando e questo è segno che il mercato, quello francese compreso, sta crescendo. Recentemente non sono state predisposte grandi piantagioni, perciò non è prevista una crescita enorme in Francia per questa stagione. La produzione di quest'anno promette bene e non si prevede di superare le 3.000 ton, un volume stabile rispetto all'anno scorso. Il 75% circa della produzione francese viene esportata. Il mercato domestico è ben equilibrato per il momento in termini di fornitura e domanda. La competizione arriva dai mirtilli importati dai Paesi Bassi, per esempio, dove sono raccolti meccanicamente e hanno prezzi più bassi rispetto ai mirtilli francesi esportati.

Tuttavia, i mirtilli francesi hanno accesso diretto ai rivenditori nazionali, mentre è difficile che lo stesso avvenga con gli operatori esteri; perciò per il momento i prodotti francesi sono protetti dall'eccessiva concorrenza estera. Le minacce principali per la produzione francese di mirtilli arrivano da Portogallo, Spagna settentrionale, Romania e Bulgaria.

Il Belgio fa grandi passi in avanti
Come in altri Paesi i commercianti belgi stanno assistendo a un incremento nel consumo. Il settore retail sta approfittando della situazione per commercializzare diverse confezioni da 125 a 500 grammi. I fornitori più importanti di mirtilli sono Spagna, Marocco, Paesi Bassi, Perù, Sudafrica e Cile.

Paesi Bassi: domanda assente per i mirtilli e grandi volumi in arrivo da Spagna e Marocco
Al momento nei Paesi Bassi non esiste una domanda per i mirtilli. Nella 14ma settimana i prezzi per un cestino di mirtilli da 125 grammi erano di 1,30-1,40 euro. Nel frattempo il livello di prezzo si è dimezzato. Al momento esiste già un'offerta sufficiente e Spagna e Marocco sono i fornitori maggiori. Questi Paesi hanno assistito a una crescita massiccia nella produzione. I commercianti sono preoccupati per le prossime settimane, dato che il picco per questi Paesi è in arrivo (dalla 16ma alla 19ma settimana).

Il clima variabile in Polonia determinerà la produzione
E' difficile fare delle stime a causa del clima molto instabile. La Polonia ha avuto gelate invernali significative all'inizio dell'anno, dopo due settimane di clima eccezionalmente caldo. La nazione prevede ulteriori ondate di freddo e si temono le gelate notturne. I principali mercati sono Regno Unito, Germania e Scandinavia. Alcune bacche vanno in Asia, ma a questo punto solo in volumi limitati.

Gli Emirati Arabi Uniti investono nella produzione
In Medio Oriente ci sono stati investimenti nella produzione e la domanda sta aumentando. Tra il 2014 e il 2015 il consumo negli Emirati Arabi Uniti è aumentato del 7,6%. La stagione è cominciata alla fine dell'estate. Inoltre, le società stanno tentando di assicurare la fornitura con progetti di produzione esterni alla regione, in Paesi come Marocco e Serbia.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
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