Valencia (Spagna): perso il 30% della produzione di agrumi di questa stagione
I ripetuti contrattempi e la negligenza delle autorità su tutti i fronti hanno accentuato la profonda crisi che il settore degli agrumi sta attraversando, evidente nell'abbandono dei campi, nell'età dei produttori e nella mancanza di ricambio generazionale, in quanto i giovani non hanno interesse in questo genere di attività.
La notevole perdita di 131 milioni di euro è il risultato di due circostanze particolarmente negative: la perdita di 1,2 milioni di tonnellate (non inferiore al 30% del raccolto di questa stagione), causata da catastrofi consecutive legate a siccità e precipitazioni; i problemi di commercializzazione che hanno provocato un forte calo dei prezzi e liquidazioni rovinose per gli agricoltori.
Gli agrumi continuano a condurre le statistiche sulle esportazioni, ma qualsiasi circostanza che pregiudichi il funzionamento di questo mercato fortemente sotto pressione si traduce in uno squilibrio. In questa stagione, non solo le esportazioni non sono riuscite a crescere, cosa che sarebbe stata necessaria, dato l'incremento del 23% nella produzione, ma sono addirittura diminuite dell'1% fino a gennaio (secondo gli ultimi dati ufficiali), e del 5% in termini di valore.
Si tratta dunque di una riduzione dei volumi venduti (mentre il raccolto era superiore del 23%) e di un calo dei prezzi. La diminuzione del valore dei mandarini esportati è ancora peggiore, e raggiunge il 9%.
A rendere la situazione ancora più drammatica è l'enorme quantità di frutti danneggiata (1,2 milioni di ton) che è stata lasciata nei campi. I coltivatori di agrumi hanno concluso che questa è "una situazione particolarmente grave e che richiede urgentemente attenzione".
Per gestire una situazione tanto drammatica i produttori di agrumi hanno chiesto alle pubbliche amministrazioni di Valencia, Madrid e Bruxelles di adottare provvedimenti atti a "promuovere la competitività dell'agrumicoltura valenziana e il ricambio generazionale, rafforzando la posizione degli agricoltori nella catena alimentare e stabilendo meccanismi che proteggano i redditi percepiti dai produttori".
Fonte: lasprovincias.es