Renzo Piraccini, presidente di Macfrut, al quale tutto si può rimproverare ma non di non aver intuito per strategie e sviluppi in campo ortofrutticolo, scommette sui futuri rapporti commerciali con questo e altri Paesi africani.
Non è il solo: l'economista Gianluca Bagnara alcuni mesi fa su queste colonne raccomandò di non prendere sottogamba l'Africa in quanto "i primi (ad arrivare) saranno i primi (a fare affari)", parafrasando citazioni di altro tenore (cfr Freshplaza del 13/09/2016).
Intanto una missione imprenditoriale angolana, composta da rappresentanti di diverse aziende, parteciperà a Macfrut dal 10 al 12 maggio presso Rimini Fiera. Per la prima volta, l'Angola avrà un proprio stand. La presenza sarà finanziata completamente dalla parte angolana e sarà organizzata dal Consorzio "Rede Camponesa".
"Per avere un'idea del potenziale in ballo – spiega Piraccini - va sottolineato che l'Angola è grande 4 volte l'Italia, ha un'area di sviluppo del settore agricolo pari a circa 58 milioni di ettari. Al momento, solo il 4% delle terre lavorabili è coltivato. Il Paese importa, consuma e riesporta verso i mercati confinanti, enormi quantitativi di prodotti ortofrutticoli, raramente provenienti direttamente dall'Italia".
Con i nuovi scenari logistici e i bassi costi del trasporto con container (cfr. FreshPlaza del 5/12/2016) occorre cominciare a guardare a questi nuovi mercati, prima che se li prendano i soliti noti.
Ma cosa c'è di concreto? Il Consorzio Rede Camponesa si pone questi obiettivi: Commercializzazione ed esportazione della produzione agricola e agro-industriale; sviluppo e gestione di aziende agricole ed estensioni rurali private delle cooperative contadine; attuazione e gestione di agro-industrie che assorbano materie prime agricole angolane.
Ma soprattutto il Consorzio mette nel piatto queste opportunità (fattori di business):1) Terreni agricoli e terreni urbani industriali, con elettricità e acqua;
2) Manodopera agraria disposta a lavorare in collaborazione con i partner stranieri: l'Angola dispone di 4 milioni di agricoltori, organizzati in circa 9.000 associazioni e cooperative;
3) Influenza politica a favore dei progetti di partenariato;
4) Dominio dei servizi locali associati alla difesa del business in partnership (licenze, visti, sicurezza fisica dei partner stranieri e delle loro attività, ecc.);
5) Capitale di investimento in valuta nazionale (kwanza);
6) Mercato interno di distribuzione domestica, per buona parte degli prodotti soggetti alla partnership del Consorzio Rede Camponesa;
7) Ricerca di incentivi ed esenzioni offerte dal Governo dell'Angola;
8) Eventuali esigenze identificate dai progetti.
"Macfrut – conclude Piraccini (nella foto) – fra le tante tematiche affrontate stimolerà anche questi rapporti con Angola e altri Paesi africani. A tal fine, giovedì 11 maggio organizzerà un workshop "L'Angola si apre al mondo agricolo internazionale", per presentare agli operatori opportunità e prospettive di commercializzazione, così come sono previsti incontri settoriali nei giorni della fiera".
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