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Focus sul mercato mondiale delle mele

Il nuovo raccolto di mele dalla Nuova Zelanda ha subito un leggero ritardo sul mercato europeo, anche se i commercianti d'Europa stanno ancora vendendo le scorte del vecchio raccolto. In Polonia, i coltivatori hanno finalmente deciso di iniziare a vendere. Per la Jonagold, questo comporta un mercato altamente competitivo in cui sono coinvolti i commercianti olandesi. Belgio e Francia hanno stock inferiori a causa dell'impatto dei danni da grandine dell'anno scorso, ma i commercianti sono decisamente entusiasti. La Spagna ha ancora enormi volumi in magazzino e in Italia si è solo moderatamente ottimisti. L'export è arduo. Il Nord Africa sta assorbendo meno, la Russia è ancora chiusa e in Asia si va in punta di piedi per la concorrenza americana. Gli Americani registrano grossi quantitativi di mele stoccate e sono quindi concentrati sulle esportazioni, con spedizioni verso varie destinazioni, tra cui l'India.

La Macedonia investe nella coltivazione di mele
I melicoltori macedoni hanno sempre avuto un buon rapporto con la Russia. Dopo l'introduzione dell'embargo, quasi nulla è cambiato e il settore ha beneficiato della minore concorrenza. Il governo macedone ha investito per sostenere la professionalizzazione dei produttori, consentendo loro di diventare più competitivi sul mercato mondiale. La produzione del Paese è costituita principalmente da mele Red Delicious, Golden Delicious e Idared. L'inizio della prossima stagione è ancora lontana, è prevista per settembre/inizi ottobre. I prezzi per i frutti stoccati sono bassi, con una media di 0,30 euro al chilo. All'inizio della nuova stagione, variano solitamente tra 0,40 e 0,50.



La Polonia ha recuperato dall'embargo
Le vendite sono finalmente riprese. I coltivatori hanno mantenuto le loro mele in stock negli ultimi mesi, con la speranza di prezzi migliori. Secondo un operatore, la qualità delle mele sul mercato è perciò migliorata e avvengono meno esportazioni illegali verso la Russia, cosa positiva per la fornitura. Il settore ha ormai compreso che l'embargo sarà di lunga durata e che non ci sarà alcuna richiesta di mele polacche dalla Russia. "Hanno le loro mele di qualità che, combinate a quelle di importazione dalla Cina, riempiono i loro scaffali" ha spiegato un commerciante. Gli esportatori stanno guardando a Cina e India, nazioni ancora interessate alle mele polacche.

Un commerciante ha dichiarato che ci sarà un eccesso di offerta di mele anche quest'anno. Il tempo è stato buono e nonostante sia ancora presto per fare delle stime precise, sarà una grande annata se la situazione non cambierà. "Il segnale di un settore in ripresa dall'embargo è dato dalle stime di esportazione migliori quest'anno di quanto non lo fossero prima dell'introduzione del veto".

Portogallo: piccolo player, ma in crescita
Questo Paese della penisola iberica è un piccolo operatore nel mercato delle mele in confronto ad altre nazioni. In termini di volumi di produzione non è ai livelli di Francia, Italia e Spagna ma la stagione portoghese inizia quasi nello stesso tempo; di solito prende il via a metà luglio e dura fino a marzo. Attualmente, ci sono piccoli volumi disponibili, che non vengono più esportati. La varietà principale è la Royal Gala.

Quello interno è uno dei principali mercati per i coltivatori, ma ci sono anche le esportazioni verso paesi come Brasile, Regno Unito e Irlanda. Un esportatore ha detto che nelle ultime due stagioni sono state effettuate anche spedizioni verso gli Emirati Arabi Uniti. Gli esportatori tendono a scegliere mercati disposti a pagare di più per le mele. In genere, il frutto ha un buon colore e le mele sono croccanti; questo permette di chiedere un prezzo più elevato. Ogni anno, la produzione aumenta di diversi punti percentuali.

Meno mele francesi in stock
Le scorte sono inferiori del 6% rispetto alla stagione precedente, che non è sorprendente dopo una produzione in calo del 7%; tuttavia, i volumi stoccati a temperatura controllata sono superiori del 4%. Nel mese di febbraio, il prezzo per la Golden era superiore del 3% rispetto alla media quinquennale; però, le esportazioni di questa varietà sono state bloccate in Algeria, cosa che ha causato una flessione dei prezzi del 3%. Le quotazioni per la Gala rimangono stabili.

L'inizio della stagione, a settembre/ottobre, è stato caratterizzato da prezzi elevati. Questa situazione si è protratta fino all'inizio di novembre. Nel mese di dicembre, la domanda per le mele è scesa, ad eccezione delle varietà club. Nel mercato europeo, la Francia compete con l'Italia e la Polonia. La Gala e i grandi calibri sono stati venduti meglio delle mele Golden e Granny Smith.

Paesi Bassi: prezzo soddisfacente per una buona Elstar, ma mercato in difficoltà per la Jonagold
Sul mercato olandese viene pagato un prezzo soddisfacente per le mele Elstar di buona qualità, anche se la quotazione media è risultata inferiore per quelle non appartenenti alla I categoria. La Elstar in stock si vende velocemente. Secondo i commercianti, non c'è molto interesse per l'export, semplicemente perché sono troppo costose. Con la Jonagold si registra la tendenza opposta, poiché la Polonia ne ha grandi quantitativi e quindi il mercato è diventato molto competitivo. La crescente produzione di mele polacche è una grave minaccia per i Paesi Bassi.

I commercianti dicono di importare molte Jonagored dalla Polonia a un prezzo impossibile nei Paesi Bassi. Il prezzo pagato per una Elstar di calibro buono è significativamente superiore a quello pagato per una Jonagold dello stesso calibro. I commercianti hanno affermato di non aver paura di una drammatica fine della stagione, perché gli stock di mele olandesi sono troppo limitati. Nel frattempo, le prime mele neozelandesi sono arrivate ​​nei Paesi Bassi, ma data la maggiore attenzione delle loro esportazioni verso il mercato asiatico e il fatto che la raccolta e il processo di confezionamento siano stati ritardati dalla pioggia, il loro impatto sul mercato rimarrà limitata per adesso.

Belgio ottimista, ma prudente
Il mercato belga sta mostrando uno sviluppo normale. Lo scorso anno era molto rigido, ma le cose sono migliorate quest'anno. Secondo un commerciante, lo si deve principalmente alle carenze di prodotto di altri Paesi. Inoltre, il Belgio ha iniziato la stagione con volumi inferiori. Le grandinate nel mese di giugno hanno impattato il raccolto. Nel mese di ottobre si era già al 30% in meno di volume in stock. A gennaio, l'India ha aperto le sue frontiere alle mele belghe, oltre un mese prima rispetto all'anno precedente. Questo mercato richiede varietà per lo più di colore rosso. Red Prince e Jonagored performano bene.

Un commerciante ha dichiarato che la situazione attuale è dovuta principalmente al volume inferiore in Europa. Lo scorso anno è stato raccolto un totale di 12 milioni di tonnellate di mele, cifra che avrebbe potuto raggiungere i 15 milioni, se non ci fossero state le perdite. Secondo il commerciante, non esiste un mercato per quei tre milioni di tonnellate extra e, se fossero state posizionati sul mercato, sarebbe stato un disastro per il settore.

Commercianti italiani alla ricerca di nuovi mercati
A livello commerciale, il settore melicolo non è molto ottimista. Gli esportatori sono ancora alle prese con le conseguenze dell'embargo russo, che ha reso necessario cercare nuovi mercati. Quello nordafricano ha assorbito volumi più piccoli in questa stagione. Dopo l'introduzione dell'embargo russo, questi Paesi erano stati i mercati più importanti per l'Italia, ma gli esportatori sono passati ad altre destinazioni a causa della situazione instabile. Gli occhi sono stati puntati sui grandi mercati di India e Cina. Un esportatore ha raccontato che la campagna della mela Red Delicious ha avuto un buon inizio in Brasile; tuttavia, questo mercato è scomparso con l'inizio della stagione sudamericana. La domanda da parte degli Emirati è stata bassa.

I commercianti prevedono che le scorte siano vendute prima dell'inizio della nuova stagione. Dopo un tonfo nei primi due mesi di quest'anno, il mercato ha recuperato a marzo. C'è anche la speranza che venga riaperto il confine algerino per le mele, cosa che consentirebbe un finale positivo per le campagne di Golden e Red Delicious.

Enormi volumi in stock in Spagna
Ci sono enormi volumi in stock di mele Golden di calibro medio-piccolo; queste condizioni di mercato per le mele spagnole sono tutt'altro che ideali. Oltre a questo, sono da aggiungersi alcuni problemi di qualità dovuti alle cattive condizioni meteorologiche durante la raccolta, quindi sarà difficile ottenere buoni risultati. Un commerciante ha dichiarato che il settore è stato troppo ottimista a inizio stagione e, di conseguenza, ha stoccato un volume eccessivo. Anche la chiusura del mercato algerino e le minori importazioni dall'Egitto hanno avuto un impatto. A questo si aggiunge la competizione polacca e l'embargo russo; secondo un commerciante, il risultato è un mercato europeo che presenta un eccesso di offerta.

La stagione della Gala è già giunta al termine in Spagna. I prezzi per le mele rosse sono paragonabili a quelli dello scorso anno. La Granny Smith ha mostrato una tendenza al rialzo, in quanto la domanda è superiore all'offerta. Anche la richiesta di Fuji è elevata.

Secondo i dati ufficiali, la raccolta di mele è risultata superiore del 3%, raggiungendo 496.800 tonnellate. I risultati per ogni provincia sono i seguenti: Catalogna (+11%), Aragona (stabile), Murcia (+25%), Castiglia-Leon e La Rioja (-3%). Le tre regioni che rappresentano la quota più alta della produzione sono Catalogna (62%), Aragona (20%) e Castiglia-Leon (6%). Le varietà più coltivate sono Golden (55%), Fuji, Granny Smith e Renetta. La Spagna è un importatore netto di mele: importa due volte più di quanto esporti. La Francia è il suo principale fornitore (104mila ton). L'Italia segue con 91.014 ton. Nelle ultime stagioni sono stati fatti investimenti in campagne promozionali, al fine di aumentare il consumo del frutto. Le esportazioni spagnole sono destinate in gran parte a Portogallo, Francia, Brasile, Marocco, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Colombia.

La Turchia passa alla frutta estiva
La stagione delle mele è finita e i coltivatori sono in attesa dell'inizio della nuova nel mese di agosto, con le varietà precoci. Le mele sono considerate un frutto invernale. A ottobre, i volumi maggiori hanno trovato spazio sul mercato, con varietà tradizionali quali Granny Smith e Red Delicious, destinate all'export. La stagione dura fino a marzo. Al momento, vengono venduti limitati volumi stoccati, ma il mercato già sta passando alla frutta estiva. Le mele importate sono soggette a una tariffa del 60%.

La stagione delle esportazioni è andata bene. Sono state effettuate prove in India, Asia e Medio Oriente. Alcuni esportatori vogliono espandere la loro posizione in questi mercati.

USA: Red Delicious destinata principalmente all'export
Rispetto agli anni precedenti, si registra un grande volume disponibile. L'ultima raccolta di Red Delicious è stata superiore di circa il 18% rispetto a quella dell'anno precedente. Per le altre varietà, i dati sono paragonabili o superiori a quelli dell'annata precedente. Attualmente, non c'è più offerta e quindi i prezzi sono sotto pressione.

C'è sufficiente richiesta sul mercato mondiale al fine di mantenere i prezzi stabili. Per le prossime settimane ci sono prospettive di aumenti. La domanda di Red Delicious negli Stati Uniti è in calo; i consumatori sembrano preferire Honey Crisp e Gala, quindi le esportazioni sono terminate. La domanda sul mercato mondiale è in aumento. L'India, tra gli altri Paesi, è una destinazione popolare per il frutto.

Cina: qualità inferiore a causa della riduzione degli investimenti
Per via della debole performance nelle campagne 2015 e 2016, gli investimenti effettuati nel settore della coltivazione delle mele sono diminuiti. La conseguenza di questa situazione è stata osservata lo scorso anno, poiché nonostante la produzione leggermente superiore, la qualità risultò inferiore. La produzione di mele in Cina è concentrata nelle province di Shandong, Liaoning e Hebei.

Le mele premium stanno ancora realizzando buoni prezzi, ma le classi di scarsa qualità lo rendono più difficile. Le quotazioni basse rendono le esportazioni attraenti, con India, Russia e Sud-Est asiatico tra i mercati più popolari. Dalla seconda metà del 2016, la situazione è leggermente migliorata. I produttori si aspettano un raccolto superiore nella prossima stagione. Inoltre, le stime indicano aumenti di prezzo tra il 10% e il 15%.

India: buon mercato per le importazioni di mele
Il mercato indiano è aperto alle mele provenienti da Belgio, Cina, Italia e Stati Uniti. Anche se i belgi sono entusiasti, si registra uno stato d'animo prudente. Gli esportatori belgi temono che gli Stati Uniti inonderanno il mercato con le loro mele. L'India chiede varietà per lo più di colore rosso. In questa stagione, lo stato di Washington ha registrato il 30% in più di mele rosse in stock.

Un esportatore indiano è ottimista riguardo alla stagione delle mele statunitensi. Lo scorso anno, il mercato d'importazione è stato influenzato dall'abbondante raccolta domestica, ma il volume delle importazioni di quest'anno dovrebbero essere pari o superiore a quello del 2015.

L'Italia è già presente in questo mercato da cinque anni, mentre il Belgio sta ancora cercando di ottenere un appiglio. Un importatore ha riferito che le mele belghe sono ampiamente pubblicizzate. Il Belgio è alla ricerca di nuovi mercati dall'entrata in vigore dell'embargo russo. Il prezzo è un fattore importante nel mercato indiano. Una piccola fluttuazione ha un impatto significativo sul mercato. Le tariffe di importazione, fissate dal governo al 50%, risultano elevate.

La produzione russa sta crescendo lentamente
I coltivatori hanno approfittato dell'embargo, nonostante non ci fosse ancora molta importazione di mele. Secondo i produttori, questo è in parte dovuto alla situazione negli ultimi anni, poiché competere contro le importazioni polacche è risultato impossibile. Gli aiuti statali atti a coprire fino al 75% dei costi di produzione avrebbero un certo impatto sul mercato. Ciononostante gli investitori non sono pronti a finanziare il comparto pomacee. Una ragione è che un nuovo frutteto inizia a dare frutti solo dopo sei anni. Per gli investitori, si tratta di un tempo lungo di attesa per vedere guadagni. Inoltre, la quantità di vecchi alberi eliminati ogni anno è paragonabile a quella dei nuovi impianti, che si traduce in un volume di produzione a malapena in crescita.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
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