Fruttinfiore: Lagnasco capitale frutticola del Piemonte
Clicca qui per l'album fotografico completo!
La manifestazione è stata organizzata da Pro Loco, Comune, AoP e associazioni di categoria, con la collaborazione e il patrocinio di Ministero, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Camera di Commercio di Cuneo, Cassa di Risparmio di Saluzzo e omonima Fondazione, oltre alla collaborazione di sponsor privati.
All'inaugurazione di Venerdì 7 aprile presso lo STAO (il Salone delle Tecnologie Applicate all'Ortofrutticoltura) - organizzato negli spazi di Piemonte Asprofrut - erano presenti l'onorevole Mino Taricco, l'europarlamentare Alberto Cirio, il viceministro Andrea Olivero, il sindaco Ernesto Testa, i rappresentanti della pro-loco, Domenico Sacchetto, presidente di Piemonte Asprofrut, Domenico Paschetta presidente di Ortofruit Italia. Quest'anno il taglio del nastro sul piazzale Asprofrut è stato affidato al ministro Enrico Costa.
Clicca qui per l'album fotografico completo!
Dopo l'inaugurazione e la consueta visita delle autorità agli stand espositivi, è seguita la consegna del Premio Fruttinfiore, presso la Sala Convegni Asprofrut, a tutti gli ultraottantenni lagnaschesi impegnati in agricoltura e, in particolare, a Giovanni Cicotero, degno rappresentante di una generazione di lavoratori occupati a far crescere e conoscere la frutticoltura lagnaschese.
La manifestazione è andata bene - ha dichiarato Domenico Sacchetto - Abbiamo voluto premiare tutti gli ultraottantenni, perché sono quelli che hanno fatto sviluppare la frutticoltura nell'area di Lagnasco e hanno invogliato i giovani a continuare ad amare la nostra terra e la nostra frutta".
Clicca qui per l'album fotografico completo!
"Se siamo all'avanguardia a livello mondiale come tecnologie e salubrità dei prodotti - prosegue Sacchetto - è proprio grazie a questi straordinari personaggi che ci hanno inculcato il rispetto per il nostro territorio e per la nostra frutticoltura. Dobbiamo ricordare che, fino a 40 anni fa, partivano da Lagnasco 15 autotreni al giorno per consegnare la frutta nei magazzini di condizionamento-lavorazione-confezionamento in Emilia Romagna e a Verona; oggi invece accade il contrario e tutte le fasi di lavorazione e condizionamento sono presenti e attive sul territorio, con una conseguente ricaduta positiva sul tessuto sociale. Prima dipendevamo dagli altri: oggi, ad esempio, quasi la metà del kiwi italiano è lavorato in Piemonte, ciò significa avere un maggior margine di guadagno, oltre a dare il lavoro alle famiglie".
Clicca qui per l'album fotografico completo!