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Dato riferito ai primi due mesi del 2017. Intervista a Gianmarco Guernelli responsabile acquisti frutta e verdura

Conad segna un incremento a due cifre nella vendita di ortofrutta

Un aumento dei consumi di ortofrutta del 5,2% sul 2015. Il dato è di Conad e fotografa il 2016 in 3500 punti vendita distribuiti in 110 province italiane. Ne parliamo con Gianmarco Guernelli, responsabile acquisti ortofrutta Conad.

FreshPlaza (FP): Per voi la crisi pare superata.
Gianmarco Guernelli (GG): Per il comparto che mi compete siamo soddisfatti dei numeri del 2016 che confermano un trend positivo registrato anche nel 2015. Abbiamo lavorato molto per razionalizzare le forniture e gli assortimenti e queste scelte ci stanno dando ragione. Comunque anche il 2017 è partito benissimo per la nostra ortofrutta, con un aumento medio dei volumi che supera il 10% nei primi due mesi.


Gianmarco Guernelli

FP: Che incidenza ha la vostra marca sul totale dell'ortofrutta?
GG: Siamo al 33%, ma puntiamo ad aumentare tale presenza. Un prodotto a marchio Conad ha alle spalle una storia di controlli, certificazioni, garanzie, molto capillare. I nostri fornitori lo sanno e con loro si è instaurato un rapporto non solo di fiducia, ma di vera e propria collaborazione. Chi lavora con noi sa che deve rispondere a precisi requisiti e, allo stesso tempo, è garantito perché noi acquistiamo regolarmente e in grandi quantità. Per alcune referenze, la marca Conad è predominante, ad esempio banane, ananas, ma anche arance, mele, pere, patate, kiwi. E IV gamma.

FP: Qual è la vostra attenzione per il prodotto italiano?

GG: Approfitto della domanda per liberare il campo dagli equivoci. Noi abbiamo una grande attenzione per il made in Italy. Quando c'è l'alternativa, cioè prodotto nazionale ed estero, noi diamo la priorità a quello italiano. Poi, però quando siamo in contro stagione, o per i prodotti esotici, o quando manca quello nazionale, ci rivolgiamo anche all'estero perché non possiamo non avere a scaffale alcune referenze. Ma sottolineo che i nostri fornitori esteri devono rispondere agli stessi criteri, restrittivi e rigidi, di un qualsiasi altro fornitore italiano.



FP: I Paesi esteri maggiormente fornitori?
GG: In linea di massima, paesi del Centro-Sud America, Spagna, Olanda e Nuova Zelanda.

FP: Che scelte operate in merito alle promozioni in ortofrutta?
GG: Non ne facciamo un uso sconsiderato e non è l'unica leva per favorire gli acquisti. In genere mettiamo in promozione prodotti di marca Conad per farli conoscere.

FP: Quali sono le referenze che lo scorso anno, e all'inizio del 2017, sono state più acquistate?
GG: Cito solo le principali: la IV gamma in genere, la frutta secca, agrumi, uva e patate. Hanno segnato un decremento, invece, kaki, kiwi e alcune orticole colpite dal maltempo.



FP: Riguardo ai punti vendita, quali innovazioni state portando?
GG: Negli ultimi due anni stiamo puntando molto sul rinnovo del reparto ortofrutta. L'attenzione del consumatore è sempre maggiore e credo non si tratti di una moda passeggera, ma di una lenta e costante realtà. I consumi sono cambiati; quelli delle carni, ad esempio, da tempo sono in calo. Vogliamo informare sempre di più il consumatore, migliorare la comunicazione a scaffale attraverso messaggi semplici e chiari, avere layout ordinati e addetti ai reparti sempre più preparati.

FP: Come giudica, in generale e senza particolare riferimento alla sua catena, il rapporto fra Gdo e mondo produttivo?

GG: Quando c'è collaborazione e il rispetto delle regole, c'è soddisfazione per entrambe le parti. I guai cominciano quando le aziende non sono strutturate e organizzate. Per rifornire una catena della Gdo servono non solo quantità e costanza, pur importanti, ma anche una organizzazione tale che garantisca la rintracciabilità, che dia certezze circa l'eticità e il rispetto del lavoro, dei protocolli fitosanitari e della logistica per garantire la freschezza dei prodotti. Non è corretto l'assioma secondo il quale la Gdo lavora solo con i grandi fornitori. Ad esempio, per alcune nostre linee di MDD come Sapori&Dintorni ci avvaliamo anche di aziende piccole, ma molto ben organizzate. E anche riguardo ai grandi numeri, se le aziende piccole sono strutturate, non abbiamo preclusioni. Ma siamo rigidi circa il rispetto delle linee guida di cui parlavamo sopra.



FP: Quale politica state portando avanti?
GG: La politica acquisti Conad cerca di portare a tutti i livelli il claim "Persone oltre le cose". Noi pretendiamo molto dai nostri fornitori, però non adottiamo un approccio speculativo. Gran parte dei nostri fornitori hanno un rapporto pluriennale, talvolta decennale o ventennale con Conad: crescono con noi. Spesso siamo il loro primo cliente e se sono cresciuti hanno trovato un equilibrio relazionale, ma anche economico. Noi perseguiamo questa strada non per buonismo economico, bensì crediamo che questo tipo di relazione, per un sistema come il nostro, sia il migliore. Una logica win/win. Ne deriva che ragionare in termini di lungo periodo in un settore fatto di stagionalità è lungimirante.