Perche' la frutta cilena ha tanto successo in Cina?
Per presentare le nettarine ai consumatori locali, il consulente commerciale del Cile in Cina, Andreas Pierotic, ha presieduto a una cerimonia svoltasi a Pechino alla fine del mese di marzo. I partecipanti hanno avuto modo di assaggiare nettarine, avocado fresco, con il contorno di stuzzichini semplici, per poi tornare a sedersi per godersi una esibizione di una tipica danza cilena.
La manifestazione è stata organizzata da ProChile, responsabile della promozione delle esportazione di beni e servizi cileni, e che contribuisce alla diffusione degli investimenti esteri e alla promozione del turismo.
La maggior parte dei primi lotti di nettarine che stanno raggiungendo la Cina sono prodotte ed esportate da GESEX, la ditta produttrice di drupacee più grande in Cile. Secondo Gonzalo Matamala, il loro manager in Cina, la ditta al momento esporta nettarine gialle con una polpa bianca, e ogni frutto è accompagnato da un codice a barre che ne garantisce la qualità.
Da quando, nel 2005, il Cile e la Cina hanno firmato un accordo di libero scambio, diversi tipi di frutta, tra i quali ciliegie, mirtilli, kiwi, prugne, mele, uva e avocado, stanno conoscendo sempre maggiore popolarità nel gigante asiatico, e sono reperibili in diversi supermercati o piattaforme online, come Tmall, Alibaba Group e JD.
Secondo i dati recentemente pubblicati dall'Ambasciata cilena in Cina, nel 2016 il Cile ha esportato un totale di 1,2 miliardi di dollari di frutta nella nazione, ovvero il 22% in più rispetto all'anno precedente, che ha permesso alla Cina di rimpiazzare la Thailandia come suo fornitore principale di frutta fresca.
Come mai è così presente in Cina frutta proveniente da tanto lontano? Stando a Matamala, il principale vantaggio del Cile è quello di produrre frutta in contro-stagione. "Quando in Cina è inverno, in Cile è estate" ha spiegato.
"Le nostre esportazioni di nettarine (frutto originario della Cina, tra l'altro) va da novembre a marzo. Dopo questo periodo, il mercato cinese vende nettarine di produzione locale. I consumatori cinesi possono dunque consumare nettarine durante tutto l'anno".
"Inoltre, la concorrenza locale può essere evitata" ha detto Matamala, consapevole di come GESEX possa promuovere il proprio marchio in occasione del Capodanno lunare, la festa tradizionale cinese più importante in assoluto, e che di solito viene celebrata tra gennaio e febbraio.
Il complesso e diversificato clima cileno permette la coltivazione di una grande varietà di frutta. Pierotic afferma inoltre che i consumatori cinesi considerano la frutta cilena 'pulita, sicura e salutare'.
"I prodotti agricoli cileni sono rigorosamente monitorati nei campi, nelle fasi di imballaggio e di trasporto, dunque non sono contaminati" ha dichiarato Pierotic. E' questo a permettere al Cile di esportare in Cina più frutta di quanto facciano gli altri Paesi dell'America Latina.
"Numerose procedure sono state semplificate nel corso degli anni, e sta diventando sempre più semplice per noi esportare prodotti in Cina".
Pierotic spera che ancora più frutta cilena raggiunga le tavole dei consumatori cinesi, e il Cile sta certamente lavorando per questo obiettivo. "Stiamo tentando di esportare anche le pere, che avranno un sicuro successo sul mercato cinese".
E' opportuno osservare che, nonostante l'accordo di libero scambio, la frutta cilena viene venduta in Cina a prezzi molto alti, dovuti ai costi di trasporto. Le nettarine ad esempio sono vendute quasi a 35 yuan al chilo (circa 5 dollari al chilo!): sono praticamente sette volte più costose delle nettarine cinesi. Il risultato è che molti consumatori decidono di non comprarle.
"Se in futuro il Cile riuscirà ad esportare frutta in Cina su larga scala, i prezzi potrebbero abbassarsi, cosa che sarebbe senza dubbio di grande vantaggio per buongustai cinesi, come me!" ha dichiarato Han Xiurong, ex funzionario di una impresa statale.